Morta all'età di 86 anni, era definita la Greta Garbo italiana
Al mondo del teatro mancherà il suo temperamento vitale e brioso e anche la sua umiltà nonostante fosse considerata, di quel mondo, la "regina". Il grande critico Tullio Kesich amava ad esempio raccontare che, in una delle repliche di "D'Amore si muore" nel 1958, il suggeritore si sentì male e lei si infilò nella buca del proscenio e cominciò a suggerire tra gli sguardi stupefatti degli altri attori.
Lei, Rossella Falk, era del 1926 ma in 'pensione' non c'era andata mai: proprio recentemente, aveva raccontato la sua vita in un'autobiografia, ed era sempre piena di idee e prolifica di iniziative. Attrice apprezzatissima, ebbe una lunga carriera, tale da meritarsi perfino il soprannome della "Greta Garbo italiana.
Sul palcoscenico mosse i primi massi alla fine degli anni Quaranta, dopo il diploma all'Accademia dell'arte drammatica. E' stata diretta dai più grandi registi del teatro italiano, da Luchino Visconti a Giuseppe Patroni Grilli, da Giancarlo Cobelli a Franco Zeffirelli, ed era intima amica di personalità del calibro di Maria Callas e Dirk Bogarde, a Jean Cocteau.
Nonostante qualche apparizione nel cinema (8 e 1/2 di Fellini, ad esempio) e in qualche fiction televisiva, la Falk ha sempre preferito il palcoscenico: agli inizi della sua carriera, interpretò i testi più importanti e difficili del teatro contemporaneo, di autori come Tennessee Williams, o Ibsen ma con una spiccata passione per Pirandello.
E' stata anche direttore artistico del Teatro Eliseo (dal 1981 al 1997). Dal 2004 al 2006 l'attrice portò in tournée in tutto il mondo un recital di successo "Vissi d'arte, vissi d'amore" in cui ricordava la Callas. Nonostante l'eta' avanzata, non le pesava affatto dover avere la valigia sempre pronta.
D'altronde, oltre alla recitazione, la sua altra grande passione era viaggiare. "Ho tanti amici dovunque - amava ripetere - ma mi sento bene quando sono in giro". Non a caso, parlava correntemente quattro lingue.
articolo orginale
Al mondo del teatro mancherà il suo temperamento vitale e brioso e anche la sua umiltà nonostante fosse considerata, di quel mondo, la "regina". Il grande critico Tullio Kesich amava ad esempio raccontare che, in una delle repliche di "D'Amore si muore" nel 1958, il suggeritore si sentì male e lei si infilò nella buca del proscenio e cominciò a suggerire tra gli sguardi stupefatti degli altri attori.
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Sul palcoscenico mosse i primi massi alla fine degli anni Quaranta, dopo il diploma all'Accademia dell'arte drammatica. E' stata diretta dai più grandi registi del teatro italiano, da Luchino Visconti a Giuseppe Patroni Grilli, da Giancarlo Cobelli a Franco Zeffirelli, ed era intima amica di personalità del calibro di Maria Callas e Dirk Bogarde, a Jean Cocteau.
Nonostante qualche apparizione nel cinema (8 e 1/2 di Fellini, ad esempio) e in qualche fiction televisiva, la Falk ha sempre preferito il palcoscenico: agli inizi della sua carriera, interpretò i testi più importanti e difficili del teatro contemporaneo, di autori come Tennessee Williams, o Ibsen ma con una spiccata passione per Pirandello.
E' stata anche direttore artistico del Teatro Eliseo (dal 1981 al 1997). Dal 2004 al 2006 l'attrice portò in tournée in tutto il mondo un recital di successo "Vissi d'arte, vissi d'amore" in cui ricordava la Callas. Nonostante l'eta' avanzata, non le pesava affatto dover avere la valigia sempre pronta.
D'altronde, oltre alla recitazione, la sua altra grande passione era viaggiare. "Ho tanti amici dovunque - amava ripetere - ma mi sento bene quando sono in giro". Non a caso, parlava correntemente quattro lingue.
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