Dopo i no di Milena Gabanelli e Gino Strada, i grillini candidano il giurista Stefano Rodotà
Classe 1933, Stefano Rodotà è un giurista e politico italiano di fama internazionale. Membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dal 1983 al 1994, nel 1989 viene eletto al Parlamento europeo. E da oggi nel suo curriculum può vantare anche la candidatura alla Presidenza della Repubblica da parte del Movimento 5 Stelle. Proprio Beppe Grillo, durante il comizio a Maniago, in Friuli Venezia Giulia, rilascia le prime dichiarazioni in merito. Una voce urla: “E’ troppo vecchio!” e Grillo risponde: “Se è per questo anch’io sono troppo vecchio, non dovrei essere qui a parlare su questo palco, dovrebbe esserci un ragazzo di vent’anni. Ma succederà. Fidatevi, succederà, ma da qualche parte dobbiamo cominciare”.
“E’ una scelta che garantisce la certezza di una serietà – continua Grillo - che in molti potrebbero riconoscere. Rodotà è il nostro candidato anche perché saremo sicuri che non farà nessun inciucio. Ma lo sapete che il Presidente della Repubblica è anche il capo del Consiglio Superiore della Magistratura? Vogliono mettere una figura che possa salvare il culo a Berlusconi. Io non voglio salvargli il culo, e voi?”. Dopo queste parole naturalmente arrivano gli applausi. Poi continua il suo discorso parlando de “l’uomo inciucio per eccellenza”, ovvero Massimo D’Alema, e definendo Amato “il braccio destro di Craxi”.
La candidatura del giurista è arrivata dopo i due no rispettivamente di Milena Gabanelli e Gino Strada. La prima giustifica il rifiuto attraverso una lettera a corriere.it. “Sono giornalista da 30 anni – afferma la Gabanelli - e ho cercato sempre, in buona fede, di fare il mio mestiere al meglio; il riconoscimento che in questi giorni ho ricevuto mi commuove, e mi imbarazza. Certamente non mi sono mai trovata in una situazione dove sottrarsi è un tradimento e dichiararsi disponibile un segno di vanità. Forse non si sta parlando di me, ma dell’urgenza di dare un volto a un’aspettativa troppo a lungo tradita”. “Ognuno si dedichi alle cose che sa fare meglio”, questo il pensiero della prima scelta dei grillini.
Anche il secondo, Gino Strada, declina l’offerta e pubblica direttamente la sua giustificazione su facebook: “Il mio lavoro, il lavoro di Emergency, è questo. E penso che il modo in cui possiamo essere più utili a questo Paese, oggi, sia continuare a farlo, continuare a curare chi ne ha bisogno, continuare a cercare e proporre soluzioni per correggere il sistema e diventare finalmente inutili, perché è grave che nel 2013, in Italia, ci sia bisogno dei medici di Emergency”. Pur rifiutando l’offerta, Strada si dichiara favorevole alla candidatura di Stefano Rodotà e, in merito a questo, aggiunge: “Personalmente sono convinto che ci sia la grande occasione, oggi, di portare al Colle una persona che crede, rispetta e difende la Costituzione come Stefano Rodotà. Lo conosco, e so che con lui i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione potrebbero tornare ad essere il centro della vita pubblica di questo Paese”.
Il nome di Stefano Rodotà sembra garanzia di onestà e professionalità. Bisogna vedere se raggiungerà i 2/3 alle prime tre votazioni o la maggioranza assoluta alla quarta. Sarà molto difficile... ma non ci resta che aspettare.
Classe 1933, Stefano Rodotà è un giurista e politico italiano di fama internazionale. Membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dal 1983 al 1994, nel 1989 viene eletto al Parlamento europeo. E da oggi nel suo curriculum può vantare anche la candidatura alla Presidenza della Repubblica da parte del Movimento 5 Stelle. Proprio Beppe Grillo, durante il comizio a Maniago, in Friuli Venezia Giulia, rilascia le prime dichiarazioni in merito. Una voce urla: “E’ troppo vecchio!” e Grillo risponde: “Se è per questo anch’io sono troppo vecchio, non dovrei essere qui a parlare su questo palco, dovrebbe esserci un ragazzo di vent’anni. Ma succederà. Fidatevi, succederà, ma da qualche parte dobbiamo cominciare”.
“E’ una scelta che garantisce la certezza di una serietà – continua Grillo - che in molti potrebbero riconoscere. Rodotà è il nostro candidato anche perché saremo sicuri che non farà nessun inciucio. Ma lo sapete che il Presidente della Repubblica è anche il capo del Consiglio Superiore della Magistratura? Vogliono mettere una figura che possa salvare il culo a Berlusconi. Io non voglio salvargli il culo, e voi?”. Dopo queste parole naturalmente arrivano gli applausi. Poi continua il suo discorso parlando de “l’uomo inciucio per eccellenza”, ovvero Massimo D’Alema, e definendo Amato “il braccio destro di Craxi”.
La candidatura del giurista è arrivata dopo i due no rispettivamente di Milena Gabanelli e Gino Strada. La prima giustifica il rifiuto attraverso una lettera a corriere.it. “Sono giornalista da 30 anni – afferma la Gabanelli - e ho cercato sempre, in buona fede, di fare il mio mestiere al meglio; il riconoscimento che in questi giorni ho ricevuto mi commuove, e mi imbarazza. Certamente non mi sono mai trovata in una situazione dove sottrarsi è un tradimento e dichiararsi disponibile un segno di vanità. Forse non si sta parlando di me, ma dell’urgenza di dare un volto a un’aspettativa troppo a lungo tradita”. “Ognuno si dedichi alle cose che sa fare meglio”, questo il pensiero della prima scelta dei grillini.
Anche il secondo, Gino Strada, declina l’offerta e pubblica direttamente la sua giustificazione su facebook: “Il mio lavoro, il lavoro di Emergency, è questo. E penso che il modo in cui possiamo essere più utili a questo Paese, oggi, sia continuare a farlo, continuare a curare chi ne ha bisogno, continuare a cercare e proporre soluzioni per correggere il sistema e diventare finalmente inutili, perché è grave che nel 2013, in Italia, ci sia bisogno dei medici di Emergency”. Pur rifiutando l’offerta, Strada si dichiara favorevole alla candidatura di Stefano Rodotà e, in merito a questo, aggiunge: “Personalmente sono convinto che ci sia la grande occasione, oggi, di portare al Colle una persona che crede, rispetta e difende la Costituzione come Stefano Rodotà. Lo conosco, e so che con lui i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione potrebbero tornare ad essere il centro della vita pubblica di questo Paese”.
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