Secondo studi recenti, compiuti dal professore Yousuke Kaifu, l'Homo florensiensis, soprannominato "hobbit" per la sua somiglianza con le creature di Tolkien, avrebbe mutato le proprie caratteristiche fisiche per adattarsi all'isola di Flores.
Giacarta (AsiaNews) - Gli hobbit non sono solo creature fantastiche inventate da Tolkien, ma prima di riempire le pagine del Signore degli Anelli sembra abitassero le foreste dell'Indonesia. Alto circa un metro e con una piccola scatola cranica, il piccolo scheletro rinvenuto nel 2003 sull'isola di Flores è conosciuto dalla comunità scientifica come Homo florensiensis. I suoi scopritori l'hanno soprannominato "hobbit". Gli scienziati hanno creduto per anni di essere di fronte ad una disfunzione fisica, a una forma di nanismo primitivo, oppure a una specie umana estinta. Ma l'ipotesi di recente avanzata dal giapponese Yousuke Kaifu, seppur con gli stessi presupposti di partenza di coloro che l'hanno preceduto, ha fornito una nuova chiave di lettura interpretando la vicenda in ottica involutiva.
Secondo l'esperto nipponico del Museo delle scienze naturali di Tokyo, l'hobbit avrebbe il proprio antenato nell'Homo erectus asiatico. La bassa statura e il sottodimensionamento della scatola cranica sarebbero il risultato di un adattamento climatico. Gli studi compiuti da Kaifu hanno infatti provato che, spostatosi dall'Asia all'isola indonesiana di Flores, l'Homo florensienses abbia mutato le proprie caratteristiche fisiche.
Negli anni successivi alla scoperta dell'Homo florensiensis, il prof. Chris Stringer, del Museo della storia naturale di Londra, ha sostenuto che l'hobbit avesse origine dalla diretta evoluzione di un primate africano migrato in Asia. "Florensiensis ha rappresentato un esperimento fallito e durato per gli ultimi 50mila anni, noi umani siamo gli ultimi sopravvissuti di tutti questi esperimenti evolutivi". Ha affermato l'esperto britannico collocando la vicenda dell'hobbit in un vicolo cieco dell'evoluzione.
La professoressa statunitense Dean Folk, dell'università della Florida e autrice tra il 2005 e il 2007 di una teoria che definiva l'hobbit appartenente a un'altra specie umana, ha definito l'ipotesi di Kaifu come "la più convincente". Lo stesso professore giapponese ha però ammesso in modo più cauto che il suo lavoro "non prova che l'H. erectus sia l'antenato dell'H. floresiensis". E ha aggiunto che "è possibile che la scatola cranica dell'H.floresiensis sia troppo piccola per essere frutto di un semplice restringimento".
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Secondo l'esperto nipponico del Museo delle scienze naturali di Tokyo, l'hobbit avrebbe il proprio antenato nell'Homo erectus asiatico. La bassa statura e il sottodimensionamento della scatola cranica sarebbero il risultato di un adattamento climatico. Gli studi compiuti da Kaifu hanno infatti provato che, spostatosi dall'Asia all'isola indonesiana di Flores, l'Homo florensienses abbia mutato le proprie caratteristiche fisiche.
Negli anni successivi alla scoperta dell'Homo florensiensis, il prof. Chris Stringer, del Museo della storia naturale di Londra, ha sostenuto che l'hobbit avesse origine dalla diretta evoluzione di un primate africano migrato in Asia. "Florensiensis ha rappresentato un esperimento fallito e durato per gli ultimi 50mila anni, noi umani siamo gli ultimi sopravvissuti di tutti questi esperimenti evolutivi". Ha affermato l'esperto britannico collocando la vicenda dell'hobbit in un vicolo cieco dell'evoluzione.
La professoressa statunitense Dean Folk, dell'università della Florida e autrice tra il 2005 e il 2007 di una teoria che definiva l'hobbit appartenente a un'altra specie umana, ha definito l'ipotesi di Kaifu come "la più convincente". Lo stesso professore giapponese ha però ammesso in modo più cauto che il suo lavoro "non prova che l'H. erectus sia l'antenato dell'H. floresiensis". E ha aggiunto che "è possibile che la scatola cranica dell'H.floresiensis sia troppo piccola per essere frutto di un semplice restringimento".
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