“Chi ha vinto l’ultimo round a Gaza? Israele o Hamas?”. E’ questo l’interrogativo che si pone oggi il quotidiano israeliano Haaretz all’indomani del cessate-il-fuoco sottoscritto dalle due parti al Cairo, grazie alla mediazione dell’Egitto.
Misna - Il giornale sottolinea come subito dopo la fine dell’Operazione “Colonna di Difesa”, generali e politici israeliani si siano affrettati a spiegare i motivi della tregua sostenendo allo stesso tempo i “grandi risultati ottenuti”.
Ma la “vera fotografia” diventerà più chiara nei prossimi giorni, prosegue Haaretz, e “dipenderà molto dal periodo di quiete che seguirà nel sud di Israele”. Dietro i sorrisi dei leader di Hamas, aggiunge poi Haaretz, il movimento che governa Gaza dal 2007 dovrà curare le profonde ferite inferte dagli attacchi: la morte del suo comandante militare, Ahmed Jabari; la distruzione del suo arsenale di missili a lunga gittata e i danni causati alle infrastrutture. Ciononostante sarà soltanto il tempo, conclude il giornale, a stabilire se si sia trattata di una vittoria militare di chi ha attaccato, come sostengono i generali israeliani, o se invece Hamas ha avuto la possibilità di accumulare armi e mezzi a sufficienza per poter confermare la propria leadership nella Striscia.
Su quest’ultimo punto a non avere dubbi è il direttore del quotidiano Sharq al-Awsat (redazione a Londra e capitali sauditi alle spalle). Secondo Tariq Alhomayed, Israele non aveva alcuna intenzione di indebolire eccessivamente Hamas perché nella Striscia operano gruppi anche più radicali. Sia Hamas che Israele, secondo questa chiave di lettura, avrebbero raggiunto i rispettivi obiettivi e il cessate-il-fuoco è andato bene ad entrambe le parti. Israele avrebbe tra l’altro testato la reazione dei paesi arabi alla luce dei cambiamenti avvenuti nel corso della cosiddetta Primavera araba. Osservato speciale, aggiunge il direttore della testata araba, era dunque in questa prospettiva l’Egitto del presidente Mohamed Morsi “costretto ad intervenire per evitare ripercussioni interne”. Il fatto nuovo, conclude Alhomayed è però un altro: l’attacco e la successiva tregua, avrebbero riportato in auge Khaled Meshaal. Il leader di Hamas costretto all’esilio, proprio in questi giorni avrebbe potuto essere sostituito alla guida dell’Ufficio politico di Hamas dal primo ministro de facto di Gaza Ismail Haniye o da Mousa Abu Marzouk, vice di Meshaal. L’offensiva israeliana avrebbe dunque rimescolato le carte in seno alla leadership di Hamas stessa. Ma a pagarne le conseguenze, ancora una volta e qualunque saranno i risultati, sono stati i palestinesi con 165 vittime, molte delle quali donne e bambini.
Misna - Il giornale sottolinea come subito dopo la fine dell’Operazione “Colonna di Difesa”, generali e politici israeliani si siano affrettati a spiegare i motivi della tregua sostenendo allo stesso tempo i “grandi risultati ottenuti”.
Ma la “vera fotografia” diventerà più chiara nei prossimi giorni, prosegue Haaretz, e “dipenderà molto dal periodo di quiete che seguirà nel sud di Israele”. Dietro i sorrisi dei leader di Hamas, aggiunge poi Haaretz, il movimento che governa Gaza dal 2007 dovrà curare le profonde ferite inferte dagli attacchi: la morte del suo comandante militare, Ahmed Jabari; la distruzione del suo arsenale di missili a lunga gittata e i danni causati alle infrastrutture. Ciononostante sarà soltanto il tempo, conclude il giornale, a stabilire se si sia trattata di una vittoria militare di chi ha attaccato, come sostengono i generali israeliani, o se invece Hamas ha avuto la possibilità di accumulare armi e mezzi a sufficienza per poter confermare la propria leadership nella Striscia.
Su quest’ultimo punto a non avere dubbi è il direttore del quotidiano Sharq al-Awsat (redazione a Londra e capitali sauditi alle spalle). Secondo Tariq Alhomayed, Israele non aveva alcuna intenzione di indebolire eccessivamente Hamas perché nella Striscia operano gruppi anche più radicali. Sia Hamas che Israele, secondo questa chiave di lettura, avrebbero raggiunto i rispettivi obiettivi e il cessate-il-fuoco è andato bene ad entrambe le parti. Israele avrebbe tra l’altro testato la reazione dei paesi arabi alla luce dei cambiamenti avvenuti nel corso della cosiddetta Primavera araba. Osservato speciale, aggiunge il direttore della testata araba, era dunque in questa prospettiva l’Egitto del presidente Mohamed Morsi “costretto ad intervenire per evitare ripercussioni interne”. Il fatto nuovo, conclude Alhomayed è però un altro: l’attacco e la successiva tregua, avrebbero riportato in auge Khaled Meshaal. Il leader di Hamas costretto all’esilio, proprio in questi giorni avrebbe potuto essere sostituito alla guida dell’Ufficio politico di Hamas dal primo ministro de facto di Gaza Ismail Haniye o da Mousa Abu Marzouk, vice di Meshaal. L’offensiva israeliana avrebbe dunque rimescolato le carte in seno alla leadership di Hamas stessa. Ma a pagarne le conseguenze, ancora una volta e qualunque saranno i risultati, sono stati i palestinesi con 165 vittime, molte delle quali donne e bambini.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.