Ci sarebbero state oltre 130 persone sul barcone affondato la notte scorsa a largo dell’isola di Lampedusa. Tra loro donne e bambini. Dalle testimonianze dei superstiti il barcone era partito dalle coste tunisine. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per omicidio.
Radio Vaticana - Sono 56 i superstiti, circa un’ottantina i dispersi, finora è stato recuperato un solo cadavere. Sul barcone affondato vi sarebbero state 136 persone, in maggior parte uomini. Tra chi si è salvato vi sono una donna, in stato di gravidanza, e alcuni minori non accompagnati. L’allarme è stato lanciato da uno dei migranti che ha telefonato ai carabinieri di Agrigento. Sarebbero tutti tunisini, secondo quanto raccontato da loro stessi alla Guardia Costiera e alle organizzazioni che si trovano a Lampedusa per soccorrere chi sbarca . Veronica Lentini dell’Oim si trova sull’isola di Lampedusa:
R. - In base a quello che i migranti ci hanno raccontato sono partiti dalla Tunisia, a un certo punto hanno cominciato a imbarcare acqua e la barca si è rovesciata. Molti si sono buttati in acqua, molti sono caduti, chi sapeva nuotare è riuscito a raggiungere l’isoletta di Lampione.
D. – In che condizioni sono ora queste persone?
R. – Sono arrivati molto provati, molto sofferenti, sono stanchi. Molti di loro riportano ferite, anche perché hanno incontrato un gruppo di meduse mentre nuotavano, hanno delle ferite sul corpo, una donna è stata portata in ospedale, anche un uomo che aveva una lesione alla gamba, per il resto diciamo che genericamente stanno abbastanza bene.
D. – Se c’erano più di cento persone sulla barca si presume che tutti gli altri siano affogati, siano morti…
R. – Presumo di sì. Alcuni hanno visto affondare i loro amici e gente che era con loro sulla barca, questo lo posso confermare.
D. – E’ accertato che il naufragio sia stato in acque italiane?
R. – In base alle notizie che ho sì, si trovavano a una certa distanza da Lampione, in acque italiane.
Radio Vaticana - Sono 56 i superstiti, circa un’ottantina i dispersi, finora è stato recuperato un solo cadavere. Sul barcone affondato vi sarebbero state 136 persone, in maggior parte uomini. Tra chi si è salvato vi sono una donna, in stato di gravidanza, e alcuni minori non accompagnati. L’allarme è stato lanciato da uno dei migranti che ha telefonato ai carabinieri di Agrigento. Sarebbero tutti tunisini, secondo quanto raccontato da loro stessi alla Guardia Costiera e alle organizzazioni che si trovano a Lampedusa per soccorrere chi sbarca . Veronica Lentini dell’Oim si trova sull’isola di Lampedusa:
R. - In base a quello che i migranti ci hanno raccontato sono partiti dalla Tunisia, a un certo punto hanno cominciato a imbarcare acqua e la barca si è rovesciata. Molti si sono buttati in acqua, molti sono caduti, chi sapeva nuotare è riuscito a raggiungere l’isoletta di Lampione.
D. – In che condizioni sono ora queste persone?
R. – Sono arrivati molto provati, molto sofferenti, sono stanchi. Molti di loro riportano ferite, anche perché hanno incontrato un gruppo di meduse mentre nuotavano, hanno delle ferite sul corpo, una donna è stata portata in ospedale, anche un uomo che aveva una lesione alla gamba, per il resto diciamo che genericamente stanno abbastanza bene.
D. – Se c’erano più di cento persone sulla barca si presume che tutti gli altri siano affogati, siano morti…
R. – Presumo di sì. Alcuni hanno visto affondare i loro amici e gente che era con loro sulla barca, questo lo posso confermare.
D. – E’ accertato che il naufragio sia stato in acque italiane?
R. – In base alle notizie che ho sì, si trovavano a una certa distanza da Lampione, in acque italiane.
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Capita
razzista di merda se ti acchipo ti faccio nero
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