martedì, marzo 13, 2012
Si è svolta ieri l'udienza preliminare nel tribunale di Teramo nella quale il gup Marina Tommolini ha accolto la richiesta dei legali di Salvatore Parolisi e ha concesso il rito abbreviato

di Chiara Bartoli

Il caporalmaggiore è accusato della morte della moglie, il cui cadavere è stato trovato recante i segni di 35 coltellate il 18 aprile scorso nei pressi del boschetto Ripe di Civitella del Tronto. Fuori e dentro del tribunale, in attesa di Salvatore, si era ritrovata una folla di persone, che non hanno però potuto assistere all'udienza, che si è tenuta a porte chiuse e che ha avuto una durata di un'ora e quarantacinque minuti circa.

Il rito abbreviato è uno dei procedimenti speciali previsti dal codice di procedura penale. Il beneficio che l'imputato ottiene attraverso il rito abbreviato è che, in caso di condanna, la pena prevista dal giudice tenendo conto di aggravanti ed attenuanti sia diminuita di un terzo. All'ergastolo, inoltre, viene sostituita quella di 30 anni di reclusione. A quella dell'ergastolo e isolamento diurno solo l'ergastolo.

I legali di Salvatore Parolisi hanno vista accolta anche un'altra loro richiesta, e cioè quella di una nuova perizia medico-legale. La richiesta del giudizio abbreviato era infatti subordinata a tale superperizia. I legali vogliono in tal modo dimostrare che Parolisi all'ora della morte della moglie si trovava con la figlia a Colle San Marco (Ascoli Piceno). Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente e che si trova in carcere dal 20 luglio scorso, ha assistito all'udienza in silenzio, senza lasciare dichiarazioni.

Il prossimo 30 aprile è la data fissata dal Gup Marina Tommolini per il conferimento degli incarichi ai periti Sara Gino (genetista) e Gianluca Bruno (medico legale), che dovranno rispondere ai quesiti della difesa, integrati con le richieste della Procura e della Parte civile. Saranno sentiti anche i tre testimoni indicati dagli avvocati di Parolisi.

Il legale della famiglia Rea, Mauro Gionni, al termine dell'udienza ha detto: "Rispettiamo la decisione del Gup, ma non la condividiamo assolutamente". Parolisi è rimasto in silenzio, evitando di scambiare sguardi con i parenti della moglie, che sono convinti del fatto che sia lui l'assassino. Michele, Gennaro e Salvatore Rea gli erano alle spalle: non si è voltato neanche per un istante. "Salvatore è un vigliacco, non ha avuto né il coraggio di guardarmi in faccia né di parlare", ha affermato il padre di Melania Rea in seguito all'udienza. Aggiungendo poi: "A noi non cambia più di tanto se il giudice vuole approfondire, accettiamo la sua decisione". Il fratello di Melania, Michele Rea, sembra essere convinto della colpevolezza di Salvatore: "E' Salvatore l'unico assassino di mia sorella: lo ritengo tale dopo aver letto tutte le carte processuali e per quello che ha fatto dopo il delitto. Non ho alcun dubbio. Il suo comportamento odierno lo conferma".

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Nella RELAZIONE MEDICO LEGALE ( pag 86) Tagliabracci scrive :
"la positività per semenogelina e la negatività per DNA maschile del tampone vaginale fanno presupporre che la stessa abbia avuto un rapporto sessuale non protetto qualche GIORNO prima del decesso"
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La Semenogelina ha una " vita" di max 72h in condizioni "normali".Decade con più velocità in un corpo privo di vita

La presenza di Sg sul tampone effettuato il 21 aprile nel tardo pomeriggio può essere riferibile ad un rapporto non protetto avvenuto dal tardo pomeriggio del 18 aprile in poi.

Non PUO' essere riferibile a "qualche giorno prima del decesso" ( 17, 16 aprile)

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