Nuove tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud a causa di un 'albero' di Natale gigante, alto oltre 30 metri, piantato vicino al confine tra le due Paesi.
Radio Vaticana - Pyongyang minaccia infatti ''conseguenze inaspettate'' se le autorità di Seul accenderanno le luci dell’insolita ‘torre’ natalizia. Migliaia di lampadine illuminate trasformeranno la struttura d'acciaio in un albero natalizio, posto sul picco della collina Aegibong, a tre chilometri dal confine occidentale con la Corea del Nord. Già lo scorso anno l'accensione delle luci – ripresa dopo un lungo periodo - aveva provocato lo stato di allerta delle truppe sudcoreane: Seul temeva infatti un'azione provocatoria dell'esercito di Pyongyang. L'illuminazione dell'albero di Natale era stata sospesa nel 2004, quando i governi delle due Coree, nell’ambito della politica di riavvicinamento, detta “del raggio di sole', avevano deciso di fermare le attività di propaganda - anche di tipo religioso - lungo la linea di confine. Il ripristino della tradizione natalizia ha disturbato Pyongyang, che attraverso il sito governativo Uriminjokkiri minaccia di reagire ad una forma di ''guerra psicologica'' e ad un tentativo di ''propagandare il cristianesimo''. Ad allarmare ulteriormente la Corea del Nord è la notizia - diffusa alla Bbc da fonti sudcoreane - del via libera dato da Seul ad altre due torri natalizie lungo il confine. (A cura di Roberta Gisotti)
Radio Vaticana - Pyongyang minaccia infatti ''conseguenze inaspettate'' se le autorità di Seul accenderanno le luci dell’insolita ‘torre’ natalizia. Migliaia di lampadine illuminate trasformeranno la struttura d'acciaio in un albero natalizio, posto sul picco della collina Aegibong, a tre chilometri dal confine occidentale con la Corea del Nord. Già lo scorso anno l'accensione delle luci – ripresa dopo un lungo periodo - aveva provocato lo stato di allerta delle truppe sudcoreane: Seul temeva infatti un'azione provocatoria dell'esercito di Pyongyang. L'illuminazione dell'albero di Natale era stata sospesa nel 2004, quando i governi delle due Coree, nell’ambito della politica di riavvicinamento, detta “del raggio di sole', avevano deciso di fermare le attività di propaganda - anche di tipo religioso - lungo la linea di confine. Il ripristino della tradizione natalizia ha disturbato Pyongyang, che attraverso il sito governativo Uriminjokkiri minaccia di reagire ad una forma di ''guerra psicologica'' e ad un tentativo di ''propagandare il cristianesimo''. Ad allarmare ulteriormente la Corea del Nord è la notizia - diffusa alla Bbc da fonti sudcoreane - del via libera dato da Seul ad altre due torri natalizie lungo il confine. (A cura di Roberta Gisotti)
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