mercoledì, novembre 30, 2011
Alcune centinaia di donne hanno manifestato sfilando, ieri, nelle vie della capitale Sana’a, chiedendo la comparizione del presidente uscente Ali Abdullah Saleh davanti a un tribunale internazionale per i crimini commessi dalle forze di sicurezza durante la repressione delle manifestazioni antigovernative degli ultimi mesi.

Agenzia Misna - Intanto, si attende la formazione del governo di unità sotto la guida del primo ministro designato Mohammed Basindwah, dopo la firma, il 23 novembre, del piano di uscita di crisi proposto dal Consiglio di cooperazione del Golfo, sia da parte del presidente Saleh che dell’opposizione parlamentare. Il piano garantisce un’immunità a Saleh in caso di eventuali accuse collegate alla crisi.

Le elezioni presidenziali anticipate si terranno il 21 febbraio prossimo, ha confermato il vice-presidente Abdu Rabbu Mansour, rispettando le scadenze indicate nel piano. Saleh dovrebbe consegnare i suoi poteri a Mansour 30 giorni dopo la firma dell’accordo e rimanere capo di Stato onorario fino all’elezione del nuovo presidente. Alle elezioni potrebbe candidarsi un figlio di Saleh, ma si ipotizza anche un consenso dei partiti attorno alla figura di Mansour.

Nel fine settimana, Saleh ha firmato un decreto di amnistia generale per “tutti coloro che hanno commesso errori durante la crisi” tranne per i responsabili dell’attacco alla moschea del palazzo presidenziale il 3 giugno scorso, nel quale il presidente rimase gravemente ferito e alti responsabili furono uccisi e feriti.

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