“L’intero nostro comune è colpito. Ci sono troppe vittime. Non si può più andare avanti così”: parla del colera che sta dilagando tra la sua comunità Jean Sauverne Delva, sindaco di Thomonde, una delle località del dipartimento orientale del Plateau central interessato da un’epidemia di colera responsabile, in due settimane, di almeno 62 vittime e oltre 600 ammalati.
Agenzia Misna - Un numero di pazienti troppo elevato per le strutture sanitarie esistenti, inadeguate ad affrontare da sole questa nuova emergenza.
Secondo l’ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni unite (Ocha) Haiti è confrontata in questo periodo, che coincide con la stagione delle piogge, a un nuovo picco di epidemia, dopo quello che aveva provocato migliaia di vittime tra ottobre 2010 e marzo scorso. Secondo un nuovo bilancio ufficiale, dallo scorso ottobre 5407 persone sono morte di colera e 333.550 sono state colpite dalla malattia. Per rispondere nell’urgenza ai numerosi contagi era intervenuta principalmente l’organizzazione Medici senza frontiere (Msf), tuttora presente sul territorio.
Il colera è comparso ad Haiti attraverso la contaminazione di un fiume nell’area rurale centrale dell’Artibonite. Assente dall’isola da almeno un secolo, diversi pareri scientifici hanno accertato che il batterio, di ceppo asiatico, è stato importato. Nei pressi del fiume contaminato si trova una base dei caschi blu nepalesi della Missione Onu per la stabilizzazione di Haiti (Minustah), ritenuta probabile responsabile della contaminazione delle acque attraverso lo scarico di materiale fecale. La base non ha mai ammesso apertamente le sue responsabilità.
Agenzia Misna - Un numero di pazienti troppo elevato per le strutture sanitarie esistenti, inadeguate ad affrontare da sole questa nuova emergenza.Secondo l’ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni unite (Ocha) Haiti è confrontata in questo periodo, che coincide con la stagione delle piogge, a un nuovo picco di epidemia, dopo quello che aveva provocato migliaia di vittime tra ottobre 2010 e marzo scorso. Secondo un nuovo bilancio ufficiale, dallo scorso ottobre 5407 persone sono morte di colera e 333.550 sono state colpite dalla malattia. Per rispondere nell’urgenza ai numerosi contagi era intervenuta principalmente l’organizzazione Medici senza frontiere (Msf), tuttora presente sul territorio.
Il colera è comparso ad Haiti attraverso la contaminazione di un fiume nell’area rurale centrale dell’Artibonite. Assente dall’isola da almeno un secolo, diversi pareri scientifici hanno accertato che il batterio, di ceppo asiatico, è stato importato. Nei pressi del fiume contaminato si trova una base dei caschi blu nepalesi della Missione Onu per la stabilizzazione di Haiti (Minustah), ritenuta probabile responsabile della contaminazione delle acque attraverso lo scarico di materiale fecale. La base non ha mai ammesso apertamente le sue responsabilità.
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