Nella prefazione a Youcat, il sussidio al Catechismo per i giovani, Benedetto XVI invita a conoscere la propra fede. a studiarla, a discuterne, anche su internet. E “il male” che negli ultimi tempi ha colpito “nel cuore della Chiesa” non sia pretesto per fuggire da Dio.
Un “libro straordinario”, scrive Benedetto XVI, “per il suo contenuto ma anche per il modo in cui si è formato”, in quanto frutto della cooperazione dei vescovi di tutto il mondo. Un lavoro che negli anni ’80 fu coordinato dall’allora cardinale Ratzinger e nel corso del quale, oggi ricorda, “dovemmo constatare non solo che i continenti e le culture dei loro popoli sono differenti, ma anche che all’interno delle singole società esistono diversi «continenti»: l’operaio ha una mentalità diversa da quella del contadino, e un fisico diversa da quella di un filologo; un imprenditore diversa da quella di un giornalista, un giovane diversa da quella di un anziano. Per questo motivo, nel linguaggio e nel pensiero, dovemmo porci al di sopra di tutte queste differenze, e per così dire cercare uno spazio comune tra i differenti universi mentali; con ciò divenimmo sempre più consapevoli di come il testo richiedesse delle «traduzioni» nei differenti mondi, per poter raggiungere le persone con le loro differenti mentalità e differenti problematiche”.
“Da allora, nelle giornate mondiali della gioventù (Roma, Toronto, Colonia, Sydney) si sono incontrati da tutto il mondo giovani che vogliono credere, che sono alla ricerca di Dio, che amano Cristo e desiderano strade comuni. In questo contesto ci chiedemmo se non dovessimo cercare di tradurre il Catechismo della Chiesa Cattolica nella lingua dei giovani e far penetrare le sue parole nel loro mondo”.
“Alcune persone mi dicono che il catechismo non interessa la gioventù odierna; ma io non credo a questa affermazione e sono sicuro di avere ragione. Essa non è così superficiale come la si accusa di essere; i giovani vogliono sapere in cosa consiste davvero la vita”.
“Questo sussidio al catechismo non vi adula; non offre facili soluzioni; esige una nuova vita da parte vostra; vi presenta il messaggio del Vangelo come la «perla preziosa» (Mt 13, 45) per la quale bisogno dare ogni cosa. Per questo vi chiedo: studiate il catechismo con passione e perseveranza! Sacrificate il vostro tempo per esso! Studiatelo nel silenzio della vostra camera, leggetelo in due, se siete amici, formate gruppi e reti di studio, scambiatevi idee su Internet. Rimanete ad ogni modo in dialogo sulla vostra fede!”.
“Dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede con la stessa precisione con cui uno specialista di informatica conosce il sistema operativo di un computer; dovete conoscerla come un musicista conosce il suo pezzo; sì, dovete essere ben più profondamente radicati nella fede della generazione dei vostri genitori, per poter resistere con forza e decisione alle sfide e alle tentazioni di questo tempo. Avete bisogno dell’aiuto divino, se la vostra fede non vuole inaridirsi come una goccia di rugiada al sole, se non volete soccombere alle tentazioni del consumismo, se non volete che il vostro amore anneghi nella pornografia, se non volete tradire i deboli e le vittime di soprusi e violenza”.
Youcat, il sussidio al Catechismo della Chiesa cattolica per i giovani, è destinato a caratterizzare la Giornata mondiale della gioventù, di Madrid 2011. Il volume si è avvalso della supervisione internazionale dell’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, e verrà pubblicato almeno in sette lingue.
Youcat ha trecento pagine e, come ricorda Benedetto XVI nella prefazione, è strutturate in quattro sezioni, come il Catechismo “maggiore”. I titoli delle quattro sezioni sono: «Che cosa crediamo»; «La celebrazione del mistero cristiano»; «La vita in Cristo»; «La preghiera nella vita cristiana». Il testo, strutturato in domande e risposte, è impreziosito da immagini e corredato da elementi complementari – come le citazioni della Scrittura, o di santi e dottori della fede.
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