martedì, febbraio 01, 2011
In tutto il centro del Cairo, piazza Tahrir compresa, i manifestanti anti Mubarak per le strade sono arrivati a due milioni. Tutti gli angoli della piazza che fino ad un'ora fa erano ancora vuoti sono ormai occupati dall'assembramento.

Ansa.it - L'opposizione tenta la spallata finale al regime. Il leader Mohamed El Baradei e il presidente del Fronte democratico per il cambiamento e suo braccio destro, Osama ben Ghazli Harb, hanno detto oggi che le opposizioni respingono qualsiasi dialogo prima che se ne vada il presidente Mubarak. Anche i Fratelli Musulmani si sono uniti alle altre forze dell'opposizione nel chiedere l'allontanamento del presidente prima di intavolare qualunque dialogo. ''La nostra prima richiesta e' che Mubarak se ne vada. Solo dopo il dialogo puo' cominciare con i militari sui dettagli di una pacifica transizione al potere'', ha detto Mohammed al Beltagi. Il responsabile dei Fratelli Musulmani ha detto ancora che l'opposizione si sta muovendo sotto un 'gruppo ombrello', il Comitato nazionale per andare incontro alle richieste del Popolo, che include l'organizzazione islamica, l'Associazione nazionale per il cambiamento guidata da Mohamed el Baradei, partiti politici e autorevoli esponenti della societa' egiziana, come i cristiani copti.

L'assembramento a Tahrir è tale che non c'é quasi angolo nel quale ci si possa fermare senza essere spinti da flussi di uomini e donne che si muovono per raggiungere amici o gruppi fermi per ascoltare comizi improvvisati di varia natura.

Da quello di giovani che continuano a chiedere libertà e caduta del regime di Mubarak, ad altri secondo i quali quello che è successo in questi giorni non può non convincere i potenti del mondo che Mubarak e i suoi uomini devono andarsene; al piccolo gruppo di shelkh dell'università-moschea Al Azhar, il maggior centro teologico dell'islam sunnita, riconoscibili per i loro camicioni marroni, che scandiscono slogan contro il presidente egiziano. Nel cielo un elicottero Ghazelle bianco, meno rumoroso di quelli militari russi dei giorni scorsi, sorvola la piazza ripetutamente.

L'esercito che regola l'afflusso delle persone sembra abbia cominciato a cercare di convincere i manifestanti ad evitare una marcia annunciata verso il palazzo presidenziale di Heliopolis perché un così gran numero di persone - qualcuno suggerisce la cifra di 800 mila - creerebbe grande difficoltà in città.

Intanto e' atteso oggi il rientro al Cairo, alle 15, di Ahmed Zewail, uno dei candidati più forti alla presidenza nel dopo-Mubarak. Ahmed H. Zewail, 54 anni, è tra le principali personalità che potrebbero guidare l'Egitto del dopo-Mubarak, così come Mohamed El Baradei o Amr Moussa tra gli altri. Due giorni fa, Zewail ha sottolineato con una lettera aperta al quotidiano Al Shorouk la propria solidarietà ai dimostranti, "che stanno determinando il proprio destino". Ha poi aggiunto che gli egiziani "hanno perso fiducia nel sistema" e nel regime. Annunciando il suo rientro nel Paese, ha affermato che si impegnerà in un comitato per le riforme costituzionali assieme a Ayman Nour - il rivale di Mubarak alle presidenziali del 2005 - e avvocati di spicco. Nato nei pressi di Alessandria nel 1946, dopo aver completato gli studi Zewail si è trasferito negli Stati Uniti, al California Institute of Technology. Il chimico egiziano è stato insignito nel 1999 del premio Nobel per le sue ricerche nel campo dei laser ultrarapidi impiegati per lo studio di reazioni chimiche. Per questi studi gli era stato assegnato nel 1993 il premio Wolf per la chimica. E' stato il primo egiziano - e in assoluto il primo arabo - a ricevere un Nobel per una disciplina scientifica.

È presente 1 commento

treb ha detto...

lettera aperta di speranza all’Egitto
http://coriintempesta.altervista.org/blog/caro-egitto/

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