martedì, febbraio 01, 2011
Salvatore Martinez guiderà la delegazione italiana al 59º National Prayer Breakfast a Washington: “Occorre ritrovare una veritiera comunicazione sociale e una nuova coesione comunitaria”

Il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, per l’ottava volta, guiderà la delegazione italiana al 59º National Prayer Breakfast, in programma dal 2 al 4 febbraio, a Washington, presso l’Hilton Hotel. All’evento parteciperà anche Marcella Reni nella doppia veste di direttore RnS e presidente della Prison Fellowship Italia Onlus. Alla tradizionale “Colazione di Preghiera”, organizzata da una speciale commissione composta da Senatori e Congressisti degli Stati Uniti, prenderanno parte il presidente Barack Obama, i principali rappresentanti dell’esecutivo sia legislativo che giudiziario degli USA e oltre 160 delegazioni provenienti da tutto il mondo.

In spirito di amicizia e di condivisione, i circa 2000 invitati si confronteranno sui temi di maggiore attualità mondiale, perfezionando collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, sviluppo e promozione umana. Obiettivo di queste intense giornate sarà quello di portare alla luce sinergie e iniziative spesso impensabili per le diplomazie ufficiali, una sorta di “diplomazia della solidarietà”, che rende vivi ed efficaci gli ideali di fraternità universale contenuti nel Vangelo.

«Anche quest’anno - ha dichiarato il presidente Martinez - ho il privilegio di intervenire e di contribuire all’organizzazione di questo speciale evento di fraternità e di amicizia tra leader del mondo religioso, politico, economico. La situazione internazionale appare sempre più gravida di incognite e di fermenti di disgregazione popolare. Quanto sta accadendo sulla scena nord africana e medio orientale, solo per guardare appena fuori dai nostri confini italiani, è sintomatico e interrogante. Occorre ritrovare un veritiero e più profondo livello di comunicazione sociale e una nuova coesione comunitaria, più attenzione alle reali esigenze della gente, per essere capaci di rispondere all’emersione di nuove povertà materiali, morali e spirituali. Troppi uomini nel mondo vedono precluso il loro futuro di libertà e di pace. Non giova a nessuno alimentare sacche di indigenza e di indifferenza; ecco perché incontri come quelli di Washington possono regalare importanti inversioni di rotta».

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