lunedì, gennaio 31, 2011
“Le strade sono deserte e il bancomat sotto casa è stato letteralmente divelto dal muro. Il rumore degli elicotteri che passano a volo rado sui palazzi è assordante: uno scenario assolutamente impressionante per chi vive qui da tempo. Più che al Cairo sembra di essere in uno scenario di guerra, che so, a Baghdad”.

Agenzia Misna - Così fonti contattate dalla MISNA nella capitale egiziana riferiscono dell’atmosfera in città nel settimo giorno dall’inizio delle proteste contro il regime di Hosni Mubarak. “A Maadi, è peggio che in altri quartieri. Gli stranieri stanno cercando di lasciare le case come possono. Alcuni si sono rifugiati nelle rispettive ambasciate, dopo che dal carcere di Tora sono evasi centinaia, c’è chi dice mille detenuti, anche pericolosi” aggiungono le fonti, secondo cui i “bawab” (portieri degli immobili) si sono muniti di “lunghi bastoni e fanno anche i turni di notte per assicurare la sicurezza degli stabili dai saccheggiatori e gruppi di ‘baltaguiya’ agenti di polizia in borghese, che da due giorni cercano di diffondere il caos nell’interesse del regime contestato”. A camminare per strada, "anche per poche centinaia di metri fino al supermarket più vicino, si vedono auto bruciate, panchine staccate dal suolo e cominciano a scarseggiare acqua e latte. Inoltre, con molti sportelli bancari fuori uso o sfasciati è sempre più difficile trovare denaro contante”.

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