giovedì, dicembre 23, 2010
Entra in vigore da oggi la Convenzione internazionale per la protezione dalle sparizioni forzate: varata quattro anni fa, la ventesima firma da parte dell’Iraq, apposta il 10 dicembre, ha dato il via libera alla sua attuazione.

Agenzia Misna - L’entrata in vigore del testo è stata definita dai difensori dei diritti umani una “tappa decisiva per proteggere tutte le potenziali vittime da questo crimine” ha detto la presidente della Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh), Souhayr Belhassen, ricordando che il fenomeno delle sparizioni forzate è universale, “colpisce tutti i continenti, non soltanto le vittime dirette ma anche le loro famiglie, gli amici e l’intera società”. La pratica, inizialmente diffusa durante il periodo delle dittature militari in America del Sud – come in Argentina con almeno 30.000 scomparsi tra 1976 e 1983 – si è poi estesa all’intero globo, valutata dalle Nazioni Unite in 50.000 casi nella metà degli Stati del mondo. “Un dato che probabilmente rispecchia soltanto la punta dell’iceberg, di gran lunga inferiore alla realtà” secondo Amnesty International. “Per bloccare il fenomeno serve una risposta collettiva adeguata: la Convenzione fornisce la necessaria protezione giuridica mentre i singoli paesi devono impegnarsi nella lotta contro questo crimine” insiste Richard Steiner, coordinatore della Coalizione svizzera per la Corte penale (Cscpi) invitanto suo paese a ratificarla. Nata da un’iniziativa congiunta tra la Francia e l’Argentina, la Convenzione è stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006 ed è aperta alla firma dal 6 febbraio 2007. Da allora il testo è stato firmato da 87 paesi ma solo 21 lo hanno ratificato. Tra questi paesi figurano Brasile, Nigeria, Honduras, Albania, Germania, Francia e Giappone.


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