Un istituto culturale di Teheran produce un sito internet per sostenere le tesi negazioniste della Shoa e attaccare lo Stato d'Israele.
di Antonio Marafioti
PeaceReporter - Le tesi negazioniste dell'Olocausto spiegate attraverso vignette satiriche. È questa l'ultima frontiera della propaganda iraniana contro lo Stato d'Israele. L'idea è stata prodotta e pubblicata on-line da Khakriz, istituto culturale di Teheran, sull'onda delle dichiarazioni che dal 2005 il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad continua a rilasciare dalle platee di mezzo mondo. Il fulcro di tutta la piattaforma negazionista si basa sull'idea di un complotto ebraico per scacciare i palestinesi dalla propria terra. Secondo Maziar Bijani e Borzo Bitaraf, i due vignettisti del progetto, la chiave di lettura della storia per Israele sarebbe triplice: prima, durante e dopo l'Olocausto. Per mezzo di cinquantacinque illustrazioni i due disegnatori cercano di diffondere fra il popolo islamico, e non solo, le tesi secondo cui durante tutti e tre i periodi della storia israeliana il "regime sionista", come più volte ripetono, ha sfruttato ricchezze, guerre e capacità politiche per conquistare un proprio "spazio vitale". Dopo la dedica iniziale ai martiri dell'Islam "uccisi - si legge - sotto il pretesto dell'Olocausto", Bijani e Bitaraf iniziano la loro personale ricostruzione dei fatti. Una delle più "suggestive" sostiene che dopo la caduta del Terzo Reich i nazisti avrebbero distrutto le camere a gas e i forni crematori e che gli ebrei li ricostruirono in altre parti del mondo per provare la veridicità del tentativo di sterminare la loro razza. In questo modo il "regime sionista" avrebbe non solo fatto una sorta di lavaggio del cervello all'Occidente negli anni che vanno dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, ma anche ottenuto grossi finanziamenti dalle potenze sconfitte, ma anche da quelle vincitrici, a titolo di risarcimento danno: 100 miliardi di dollari raccontano i due.
Le immagini. Sono tutte comunque volte ad unificare, quanto più possibile, l'immagine d'Israele con quella dell'impero hitleriano. La sequenza dei disegni non può essere più chiara: svastiche accostate a stelle di David; corpulente figure israeliane con accette in mano e musei dell'Olocausto a forma di croce uncinata. E poi ancora domande, tante domande, formulate in modo sarcastico per ottenere, o meglio fornire, risposte preconfezionate e completamente prive di logica. Come quella che chiede all'utente: "Perché non ci sono documentazioni ufficiali di quanto è accaduto?", o anche, "Come è possibile che siano stati sei milioni gli ebrei uccisi se in Europa durante la guerra ce n'erano solo 5 milioni e 400 mila?". E poi riferimenti a Isaac Shamir e Avraham Stern due ebrei che supportarono e collaborarono con lo stesso Hitler durante il suo incontrastato dominio in Europa. Dominio che, sostengono gli iraniani, sarebbe stato raggiunto anche grazie alla militanza di 1200 ebrei all'interno delle Schutzstaffeln, le SS, le unità paramilitari d'élite del partito nazista. Sono decine le teorie e i quesiti che l'organizzazione culturale sfrutta per dimostrare non solo che la Shoa fu un'invenzione degli stessi ebrei, ma anche che fu il mezzo usato dal "regime sionista" per mettere in moto una strategia di difesa, quasi un altro sterminio secondo i redattori del sito, nei confronti della gente "dalle ciglia lunghe". Che poi non sono altro che i palestinesi, i libanesi, i siriani e gli iraniani: popolazioni nemiche che il governo di Tel Aviv, oggi, cerca di limitare dotandosi di bombe atomiche e non atomiche. Il riferimento cardine di questa tattica sterminatrice è quello alla popolazione palestinese che vive nella Striscia di Gaza. Ai bambini, alle donne e agli anziani che, in base alle teorie di Khakriz, sono le vere vittime di quella finzione che durante la Seconda Guerra Mondiale passò alla storia come Olocausto.
di Antonio MarafiotiPeaceReporter - Le tesi negazioniste dell'Olocausto spiegate attraverso vignette satiriche. È questa l'ultima frontiera della propaganda iraniana contro lo Stato d'Israele. L'idea è stata prodotta e pubblicata on-line da Khakriz, istituto culturale di Teheran, sull'onda delle dichiarazioni che dal 2005 il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad continua a rilasciare dalle platee di mezzo mondo. Il fulcro di tutta la piattaforma negazionista si basa sull'idea di un complotto ebraico per scacciare i palestinesi dalla propria terra. Secondo Maziar Bijani e Borzo Bitaraf, i due vignettisti del progetto, la chiave di lettura della storia per Israele sarebbe triplice: prima, durante e dopo l'Olocausto. Per mezzo di cinquantacinque illustrazioni i due disegnatori cercano di diffondere fra il popolo islamico, e non solo, le tesi secondo cui durante tutti e tre i periodi della storia israeliana il "regime sionista", come più volte ripetono, ha sfruttato ricchezze, guerre e capacità politiche per conquistare un proprio "spazio vitale". Dopo la dedica iniziale ai martiri dell'Islam "uccisi - si legge - sotto il pretesto dell'Olocausto", Bijani e Bitaraf iniziano la loro personale ricostruzione dei fatti. Una delle più "suggestive" sostiene che dopo la caduta del Terzo Reich i nazisti avrebbero distrutto le camere a gas e i forni crematori e che gli ebrei li ricostruirono in altre parti del mondo per provare la veridicità del tentativo di sterminare la loro razza. In questo modo il "regime sionista" avrebbe non solo fatto una sorta di lavaggio del cervello all'Occidente negli anni che vanno dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, ma anche ottenuto grossi finanziamenti dalle potenze sconfitte, ma anche da quelle vincitrici, a titolo di risarcimento danno: 100 miliardi di dollari raccontano i due.
Le immagini. Sono tutte comunque volte ad unificare, quanto più possibile, l'immagine d'Israele con quella dell'impero hitleriano. La sequenza dei disegni non può essere più chiara: svastiche accostate a stelle di David; corpulente figure israeliane con accette in mano e musei dell'Olocausto a forma di croce uncinata. E poi ancora domande, tante domande, formulate in modo sarcastico per ottenere, o meglio fornire, risposte preconfezionate e completamente prive di logica. Come quella che chiede all'utente: "Perché non ci sono documentazioni ufficiali di quanto è accaduto?", o anche, "Come è possibile che siano stati sei milioni gli ebrei uccisi se in Europa durante la guerra ce n'erano solo 5 milioni e 400 mila?". E poi riferimenti a Isaac Shamir e Avraham Stern due ebrei che supportarono e collaborarono con lo stesso Hitler durante il suo incontrastato dominio in Europa. Dominio che, sostengono gli iraniani, sarebbe stato raggiunto anche grazie alla militanza di 1200 ebrei all'interno delle Schutzstaffeln, le SS, le unità paramilitari d'élite del partito nazista. Sono decine le teorie e i quesiti che l'organizzazione culturale sfrutta per dimostrare non solo che la Shoa fu un'invenzione degli stessi ebrei, ma anche che fu il mezzo usato dal "regime sionista" per mettere in moto una strategia di difesa, quasi un altro sterminio secondo i redattori del sito, nei confronti della gente "dalle ciglia lunghe". Che poi non sono altro che i palestinesi, i libanesi, i siriani e gli iraniani: popolazioni nemiche che il governo di Tel Aviv, oggi, cerca di limitare dotandosi di bombe atomiche e non atomiche. Il riferimento cardine di questa tattica sterminatrice è quello alla popolazione palestinese che vive nella Striscia di Gaza. Ai bambini, alle donne e agli anziani che, in base alle teorie di Khakriz, sono le vere vittime di quella finzione che durante la Seconda Guerra Mondiale passò alla storia come Olocausto.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.