mercoledì, agosto 04, 2010
In India, è sempre molto attuale e sofferta la lotta al lavoro minorile, ufficialmente proibito dal governo federale per i minori di 14 anni, ma spesso prassi perché sono gli stessi genitori a mandare i figli a lavorare per il sostentamento della famiglia.

Radio Vaticana - Come scrive "L’Osservatore Romano", anche i vescovi indiani si sono pronunciati molte volte contro questa pratica: “Solo l’educazione fornisce ai bambini la reale opportunità di realizzare il loro potenziale – è la posizione della Conferenza episcopale – e solo questa è in grado di creare le condizioni per farli uscire dalla povertà, divenire indipendenti e vivere una vita dignitosa”. Infatti sono molte le ong cattoliche in prima linea nella lotta al lavoro minorile, come "Hand in hand", attiva nello Stato del Tamil Nadu, che collabora con la Caritas locale e si concentra su strumenti quali il microcredito, l’educazione e la salute.
A tal fine ha avviato corsi di formazione in campo imprenditoriale dedicati ai nuclei familiari: “Uno dei primi progetti interessa la zona di Kancheepuram, famosa per le industrie della seta”, ha spiegato il responsabile del programma, Santhus Gnanapragsam, ma l’organizzazione ha anche aperto sette scuole gratuite nel distretto per educare i giovani dalle elementari alle superiori e ha esteso le proprie attività agli Stati del Madhya Pradesh e del Karnataka. "Hand in hand", comunque, non è l’unica impegnata in India: ad esempio, c’è la onlus Intervita, attiva nella regione di Piduguralla nello Stato dell’Andhra Pradesh, impegnata per assicurare la frequentazione della scuola primaria di cinquemila bambini e la partecipazione di 300 adolescenti ad appositi corsi di formazione.


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