In Bangladesh una suora salesiana salva migliaia di donne da persecuzione e torture fisiche e mentali
Suor Zita appartiene all’ordine delle Sorelle salesiane di Maria immacolata. Ha aiutato migliaia di cattolici della tribù Garo, che si spostano a Dhaka per cercare lavoro e spesso subiscono torture e persecuzione da parte dei musulmani. Ha fondato, insieme alla Caritas e alla Chiesa del Bangladesh, il Garo community centre, dove i tribali imparano nuovi mestieri e vengono aiutati a trovare lavoro.
Dhaka, Bangladesh (AsiaNews) – Cattolici appartenenti alla tribù Garo raggiungono da tutto il Bangladesh la capitale Dhaka, per cercare lavoro e una vita migliore. Sono migliaia le donne che, al contrario, trovano torture e persecuzione per mano dei datori di lavoro musulmani. Da anni suor Zita (nella foto), appartenente all’ordine delle Sorelle salesiane di Maria immacolata (Ssmi), aiuta e molte volte salva le donne Garo dai pericoli che si trovano ad affrontare.
“Negli ultimi 10 anni - racconta ad AsiaNews suor Zita - ho visto più di 7mila donne tribali Garo venire a Dhaka per cercare un impiego e affrontare numerosi problemi”. Queste lavorano soprattutto come donne delle pulizie o come estetiste. “Molte di loro - continua la salesiana - ricevono torture fisiche e mentali dai datori di lavoro. Si sentono in costante pericolo e noi abbiamo cominciato a muoverci per la giustizia e la pace”.
Suor Zita, ordinata nel 1990, è stata la prima suora del suo villaggio. Dal 1991 al 1994 ha predicato in diversi villaggi della diocesi di Mymensingh, per far crescere i bambini nella fede cattolica. Dopo aver perfezionato i suoi studi, dal 1997 al 2005 ha insegnato alla scuola primaria St Leo, dove si è occupata di bambini di tutte le religioni.
Più di 5mila ragazze sono state aiutate da suor Zita, che dal 2006 lavora per la Commissione episcopale per i giovani. “Una ragazza cattolica di cui non voglio rivelare il nome - racconta - è stata ingannata da un musulmano e stuprata. È quasi diventata matta per questo, noi l’abbiamo aiutata e adesso è tornata ad una vita normale”.
“In un altro caso - continua la suora - una ragazza è stata torturata in modo brutale e imprigionata nella casa dove prestava servizio. Non le permettevano neanche di andare alla Messa la domenica. Noi l’abbiamo salvata, facendola tornare a casa dai genitori, dove ora studia e sta meglio”.
Suor Zita, insieme alla Caritas e alla Chiesa del Bangladesh, ha fondato il Garo community centre a Dhaka, dove i tribali che riscontrano problemi possono rifugiarsi e vengono aiutati a trovare lavoro. Al centro vengono insegnati nuovi mestieri, a seconda dei bisogni, e vengono organizzate delle Messe in giorni e orari speciali per le oltre 11mila donne che non hanno tempo per partecipare alla funzione domenicale.
Suor Zita ha anche instaurato un dialogo con molti datori di lavoro, che hanno permesso ai Garo di partecipare alle Messe officiate apposta per loro. “Il motivo per cui faccio tutto questo - ha dichiarato suor Zita - è servire Cristo attraverso le persone sofferenti, amandole e aiutandole”.
Dhaka, Bangladesh (AsiaNews) – Cattolici appartenenti alla tribù Garo raggiungono da tutto il Bangladesh la capitale Dhaka, per cercare lavoro e una vita migliore. Sono migliaia le donne che, al contrario, trovano torture e persecuzione per mano dei datori di lavoro musulmani. Da anni suor Zita (nella foto), appartenente all’ordine delle Sorelle salesiane di Maria immacolata (Ssmi), aiuta e molte volte salva le donne Garo dai pericoli che si trovano ad affrontare.
“Negli ultimi 10 anni - racconta ad AsiaNews suor Zita - ho visto più di 7mila donne tribali Garo venire a Dhaka per cercare un impiego e affrontare numerosi problemi”. Queste lavorano soprattutto come donne delle pulizie o come estetiste. “Molte di loro - continua la salesiana - ricevono torture fisiche e mentali dai datori di lavoro. Si sentono in costante pericolo e noi abbiamo cominciato a muoverci per la giustizia e la pace”.
Suor Zita, ordinata nel 1990, è stata la prima suora del suo villaggio. Dal 1991 al 1994 ha predicato in diversi villaggi della diocesi di Mymensingh, per far crescere i bambini nella fede cattolica. Dopo aver perfezionato i suoi studi, dal 1997 al 2005 ha insegnato alla scuola primaria St Leo, dove si è occupata di bambini di tutte le religioni.
Più di 5mila ragazze sono state aiutate da suor Zita, che dal 2006 lavora per la Commissione episcopale per i giovani. “Una ragazza cattolica di cui non voglio rivelare il nome - racconta - è stata ingannata da un musulmano e stuprata. È quasi diventata matta per questo, noi l’abbiamo aiutata e adesso è tornata ad una vita normale”.
“In un altro caso - continua la suora - una ragazza è stata torturata in modo brutale e imprigionata nella casa dove prestava servizio. Non le permettevano neanche di andare alla Messa la domenica. Noi l’abbiamo salvata, facendola tornare a casa dai genitori, dove ora studia e sta meglio”.
Suor Zita, insieme alla Caritas e alla Chiesa del Bangladesh, ha fondato il Garo community centre a Dhaka, dove i tribali che riscontrano problemi possono rifugiarsi e vengono aiutati a trovare lavoro. Al centro vengono insegnati nuovi mestieri, a seconda dei bisogni, e vengono organizzate delle Messe in giorni e orari speciali per le oltre 11mila donne che non hanno tempo per partecipare alla funzione domenicale.
Suor Zita ha anche instaurato un dialogo con molti datori di lavoro, che hanno permesso ai Garo di partecipare alle Messe officiate apposta per loro. “Il motivo per cui faccio tutto questo - ha dichiarato suor Zita - è servire Cristo attraverso le persone sofferenti, amandole e aiutandole”.
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