giovedì, maggio 13, 2010
"Organizzare i Mondiali di calcio nel nostro continente significa realizzare il sogno degli africani ma è anche un'opportunità per far crescere il loro orgoglio proponendo l'immagine di una nuova Africa": lo ha detto a Johannesburg il presidente della Confederazione africana di calcio (Caf), il camerunense Issa Hayatou.

Agenzia Misna - La stessa idea è alla base del progetto "No Time for Extra Time" ( non c'è tempo per altro tempo) ideato da due africani e da un francese che, recando come simbolo un pallone, hanno viaggiato attraverso diversi paesi africani. "Abbiamo visto e intendiamo mostrare un'Africa che si interroga sul contributo che può dare al mondo globalizzato e la percezione che ognuno ha del pallone da calcio, oggetto universale" dicono il fotografo Peter McKenzie, l'architetto Doung Jahangeer e il creatore di arte plastica Guy-André Lagesse.I filmati, che verranno presentati il 1° Giugno nella città di Durban, raccontano di tifosi che ballano negli stadi con i loro corpi dipinti e storie di vita come quella di Amadou, che ha comprato otto televisori per consentire ai vicini di seguire le performance sportive degli “Stalloni” del Burkina Faso. "Attraverso il calcio l'Africa è già presente ovunque nel mondo, visto che ha dato numerosi giocatori di talento a tante squadre europee" sottolineano i tre. A meno di un mese dall'inizio dei Mondiali, dal paese organizzatore giungono buone notizie: i 10 stadi sono ultimati, governo e polizia si stanno impegnando per garantire la sicurezza dei partecipanti e l'aeroporto di Johannesburg, il più grande del continente, è pronto ad accogliere milioni di visitatori. I Venerdì sono stati decretati dal presidente Jacob Zuma “Soccer Friday” per alimentare l'entusiasmo dei sudafricani, che vestono i colori della loro nazione mentre manifesti dei Mondiali sono visibili ovunque in città. Tra le incognite vengono segnalate la capacità effettiva dei trasporti pubblici locali, un po' carenti, e le incertezze sulle presenze negli stadi dopo che sono stati evidenziati alcuni problemi di gestione nella vendita dei biglietti. "Nonostante un livello di sviluppo economico degno dei paesi industrializzati – si legge in un'editoriale pubblicato dal quotidiano burkinabè 'Le Pays' – il Sudafrica parte con a suo sfavore una serie di pregiudizi negativi. Nonostante l'impegno delle autorità sudafricane, numerosi media occidentali continuano a dare un'immagine poco tranquilla del paese che ospiterà i Mondiali e alimentano la paura battendo sempre sulla questione dell'insicurezza diffusa. La strada per la riabilitazione dell'immagine dell'Africa è ancora in salita. Questo test può aiutare a cancellare l'immagine di un continente incapace di affrontare le sfide planetarie".


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