Conosciuto in patria come il principe, Maksim Bakiyev ha lasciato il Paese lo scorso 6 aprile su un volo diretto a Washington e non ha più fatto ritorno in patria. Gli Usa negano una sua eventuale richiesta d’asilo. Egli è considerato insieme al padre il principale responsabile del tracollo economico del Paese.
Bishkek (AsiaNews) – In Kirghizistan lo chiamavano il principe: è il figlio prediletto dell'ex presidente Kurmanbek Bakiyev che lo aveva praticamente scelto come successore. Oggi, però, a più di 10 giorni dalla rivolta che ha deposto il capo di Stato, in Kirghizistan non si hanno più notizie del trentaduenne Maksim. Il mistero inizia lo scorso 6 aprile quando il rampollo, a capo della potente “Agenzia nazionale per lo sviluppo e gli investimenti”, lascia il Paese su un volo diretto a Washington dove avrebbe dovuto partecipare a incontri con funzionari statunitensi. In seguito agli scontri nell'ex repubblica sovietica, i meeting vengono cancellati e con loro scompaiono anche le tracce di Maksim.
Gli Usa negano abbia chiesto loro asilo, come facevano intendere alcune voci in questi giorni. Intanto il governo ad interim in Kirghizistan lo ha messo sotto inchiesta con le accuse di abuso di potere e appropriazione indebita, situazione che rende del tutto sconveniente un rientro in patria per il figlio minore di Bakiev.
Di certo il più odiato dalla folla che ha infuocato le vie di Bishkek, Maksim aveva praticamente in mano la politica economica del Paese con poteri quasi da primo ministro.
In mancanza di notizie certe, Radio Free Europe sta monitorando le mosse di un blogger comparso su Livejournal subito dopo la deposizione del presidente kirghizo con lo stesso nome del figlio. Sul profilo “maksimbakiyev” l'ultimo post è datato 16 aprile e riporta una dichiarazione firmata “K. Bakiyev” che annuncia le dimissioni del capo di Stato e accusa i membri del governo provvisorio del bagno di sangue di questi giorni. Altri post riportano notizie sul Kirghizistan, ma sempre da fonti russe come l'agenzia Interfax. Una cosa sola è stata rimossa da quando il profilo è apparso online l'8 aprile, la localizzazione dell'utente: in un primo momento era New York, ora non è specificato nessun luogo.
Bishkek (AsiaNews) – In Kirghizistan lo chiamavano il principe: è il figlio prediletto dell'ex presidente Kurmanbek Bakiyev che lo aveva praticamente scelto come successore. Oggi, però, a più di 10 giorni dalla rivolta che ha deposto il capo di Stato, in Kirghizistan non si hanno più notizie del trentaduenne Maksim. Il mistero inizia lo scorso 6 aprile quando il rampollo, a capo della potente “Agenzia nazionale per lo sviluppo e gli investimenti”, lascia il Paese su un volo diretto a Washington dove avrebbe dovuto partecipare a incontri con funzionari statunitensi. In seguito agli scontri nell'ex repubblica sovietica, i meeting vengono cancellati e con loro scompaiono anche le tracce di Maksim.Gli Usa negano abbia chiesto loro asilo, come facevano intendere alcune voci in questi giorni. Intanto il governo ad interim in Kirghizistan lo ha messo sotto inchiesta con le accuse di abuso di potere e appropriazione indebita, situazione che rende del tutto sconveniente un rientro in patria per il figlio minore di Bakiev.
Di certo il più odiato dalla folla che ha infuocato le vie di Bishkek, Maksim aveva praticamente in mano la politica economica del Paese con poteri quasi da primo ministro.
In mancanza di notizie certe, Radio Free Europe sta monitorando le mosse di un blogger comparso su Livejournal subito dopo la deposizione del presidente kirghizo con lo stesso nome del figlio. Sul profilo “maksimbakiyev” l'ultimo post è datato 16 aprile e riporta una dichiarazione firmata “K. Bakiyev” che annuncia le dimissioni del capo di Stato e accusa i membri del governo provvisorio del bagno di sangue di questi giorni. Altri post riportano notizie sul Kirghizistan, ma sempre da fonti russe come l'agenzia Interfax. Una cosa sola è stata rimossa da quando il profilo è apparso online l'8 aprile, la localizzazione dell'utente: in un primo momento era New York, ora non è specificato nessun luogo.
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