Una riforma “ampia”, approvata dopo “una battaglia epica” per garantire copertura medica a “decine di milioni” di americani privi di assicurazione: il quotidiano “New York Times” ricostruisce in questi termini il voto di ieri sera, un voto che “potrebbe fissare le differenze tra i partiti per anni”.
Agenzia Misna - A dedicare l’apertura al confronto della Camera dei rappresentanti, vinto dai democratici per 219 a 212 voti, sono tutti i principali giornali degli Stati Uniti. Poche ore dopo le prime dichiarazioni del presidente Barack Obama, secondo il quale “gli americani hanno dimostrato di essere ancora capaci di grandi cose”, il “Washington Post” scrive di “una riforma storica”. Ampi articoli di cronaca ricostruiscono un anno di scontro politico, le accuse di “socialismo” e le promesse di rivolta dei “Tea Party” repubblicani. In attesa dell’ultimo passaggio al Senato, dove la versione del testo licenziata ieri dovrebbe essere approvata senza troppe difficoltà, i giornali sintetizzano i numeri della legge: con una spesa di 938 miliardi di dollari in 10 anni, il governo iscriverà nei programmi pubblici di “Medicaid” 16 milioni di americani e finanzierà coperture private per le famiglie povere e della “middle class” che ne sono ancora sprovviste. In un commento pubblicato in prima pagina il “New York Times” evidenzia che nessun deputato repubblicano ha votato a favore della legge, un fatto che per provvedimenti di questa importanza non si verificava da decenni. La tesi è che Obama non potrà più sostenere di essere un presidente “bipartisan”, promessa che aveva contribuito alla sua elezione nel Novembre 2009. Il giudizio del “New York Times”, però, è positivo. “Qualsiasi sia il costo da pagare – sostiene il quotidiano - Obama entrerà nella storia come uno dei pochi presidenti capaci di riformare il sistema del social welfare nazionale”.
Agenzia Misna - A dedicare l’apertura al confronto della Camera dei rappresentanti, vinto dai democratici per 219 a 212 voti, sono tutti i principali giornali degli Stati Uniti. Poche ore dopo le prime dichiarazioni del presidente Barack Obama, secondo il quale “gli americani hanno dimostrato di essere ancora capaci di grandi cose”, il “Washington Post” scrive di “una riforma storica”. Ampi articoli di cronaca ricostruiscono un anno di scontro politico, le accuse di “socialismo” e le promesse di rivolta dei “Tea Party” repubblicani. In attesa dell’ultimo passaggio al Senato, dove la versione del testo licenziata ieri dovrebbe essere approvata senza troppe difficoltà, i giornali sintetizzano i numeri della legge: con una spesa di 938 miliardi di dollari in 10 anni, il governo iscriverà nei programmi pubblici di “Medicaid” 16 milioni di americani e finanzierà coperture private per le famiglie povere e della “middle class” che ne sono ancora sprovviste. In un commento pubblicato in prima pagina il “New York Times” evidenzia che nessun deputato repubblicano ha votato a favore della legge, un fatto che per provvedimenti di questa importanza non si verificava da decenni. La tesi è che Obama non potrà più sostenere di essere un presidente “bipartisan”, promessa che aveva contribuito alla sua elezione nel Novembre 2009. Il giudizio del “New York Times”, però, è positivo. “Qualsiasi sia il costo da pagare – sostiene il quotidiano - Obama entrerà nella storia come uno dei pochi presidenti capaci di riformare il sistema del social welfare nazionale”.| Tweet |
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