Albeggia appena quando dalla Rainbow Warrior i nostri attivisti partono su tre gommoni per far 'visita' alla nave Bunga Melati, all'ingresso del porto di Genova. Trasporta un carico di biodiesel ottenuto dall'olio di palma, la causa della distruzione delle foreste torbiere indonesiane.
GreenPeace - Travestiti da oranghi, gli attivisti hanno fissato con dei magneti sulla fiancata della nave uno striscione con la scritta:"Taglia la CO2, non le foreste". Questo carico di biodiesel appartiene alla multinazionale Wilmar ed è destinato all’azienda italiana produttrice di biodiesel Oxem s.p.a. Su navi come la Bunga Melati ogni giorno in Italia arrivano prodotti provenienti dalla distruzione di uno degli ultimi polmoni del pianeta. L’espansione delle coltivazioni industriali di palma da olio per la produzione di beni di consumo - saponi, cioccolata, carta e persino biodiesel - sta distruggendo le ultime foreste torbiere indonesiane, decimando gli ultimi oranghi e intossicando il clima del pianeta. In Indonesia un ristretto gruppo di multinazionali molto potenti – tra cui Wilmar - controllano il mercato globale dell’olio di palma. In particolare, Wilmar è il più grande produttore di biodiesel al mondo e, allo stesso tempo, “campione” di fama internazionale della deforestazione in Indonesia.
Già nel rapporto del 2008 “Come ti friggo il clima” avevamo denunciato un vasto numero di concessioni irregolari di Wilmar su aree di foresta pluviale e segnalato le sue irresponsabili pratiche incendiarie durante la stagione secca.
Approfittando della diffusa preoccupazione, a livello internazionale, per la salute del clima del pianeta, multinazionali come Wilmar promuovono l’olio di palma come una soluzione ecologica per la produzione di biodiesel.
Ma bruciare le foreste per produrre “benzina verde” non può essere la soluzione per combattere i cambiamenti climatici. Ad accelerare questo processo, anche la legge europea che prevede, entro il 2020, la sostituzione del 10% del totale dei consumi di carburante con biodiesel.
C’è bisogno di un’immediata moratoria sulla conversione delle foreste torbiere in piantagioni industriali di palma da olio. Tutte le aziende che non la sosterranno saranno direttamente responsabili del più grave dei crimini ambientali.
Soltanto proteggendo gli ecosistemi forestali in Indonesia possiamo salvare gli ultimi oranghi dall’estinzione e il clima del pianeta dal collasso.
GreenPeace - Travestiti da oranghi, gli attivisti hanno fissato con dei magneti sulla fiancata della nave uno striscione con la scritta:"Taglia la CO2, non le foreste". Questo carico di biodiesel appartiene alla multinazionale Wilmar ed è destinato all’azienda italiana produttrice di biodiesel Oxem s.p.a. Su navi come la Bunga Melati ogni giorno in Italia arrivano prodotti provenienti dalla distruzione di uno degli ultimi polmoni del pianeta. L’espansione delle coltivazioni industriali di palma da olio per la produzione di beni di consumo - saponi, cioccolata, carta e persino biodiesel - sta distruggendo le ultime foreste torbiere indonesiane, decimando gli ultimi oranghi e intossicando il clima del pianeta. In Indonesia un ristretto gruppo di multinazionali molto potenti – tra cui Wilmar - controllano il mercato globale dell’olio di palma. In particolare, Wilmar è il più grande produttore di biodiesel al mondo e, allo stesso tempo, “campione” di fama internazionale della deforestazione in Indonesia.Già nel rapporto del 2008 “Come ti friggo il clima” avevamo denunciato un vasto numero di concessioni irregolari di Wilmar su aree di foresta pluviale e segnalato le sue irresponsabili pratiche incendiarie durante la stagione secca.
Approfittando della diffusa preoccupazione, a livello internazionale, per la salute del clima del pianeta, multinazionali come Wilmar promuovono l’olio di palma come una soluzione ecologica per la produzione di biodiesel.
Ma bruciare le foreste per produrre “benzina verde” non può essere la soluzione per combattere i cambiamenti climatici. Ad accelerare questo processo, anche la legge europea che prevede, entro il 2020, la sostituzione del 10% del totale dei consumi di carburante con biodiesel.
C’è bisogno di un’immediata moratoria sulla conversione delle foreste torbiere in piantagioni industriali di palma da olio. Tutte le aziende che non la sosterranno saranno direttamente responsabili del più grave dei crimini ambientali.
Soltanto proteggendo gli ecosistemi forestali in Indonesia possiamo salvare gli ultimi oranghi dall’estinzione e il clima del pianeta dal collasso.
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