Dall'ospedale di Emergency a Lashkargah, la storia di Gulualay, 12 anni: colpita a un fianco da una pallottola
PeaceReporter - Gulalay ha una bellissima treccia di capelli scuri scuri e due occhi chiarissimi.A Dilaram, altro villaggio dopo il distretto di Grishk, era davanti a casa. Stava curando i pochi animali che permettono alla sua famiglia, come a tante altre famiglie di questo paese, di sopravvivere. Ha sentito i rumori della guerra avvicinarsi. Ha visto il fratellino più piccolo che si stava allontanando troppo. Si è precipitata da lui, lo ha preso in braccio ed è corsa verso casa. Appena entrata, dopo essersi seduta, ha sentito una fitta di dolore e un intenso bruciore al fianco destro. Allora sua mamma l'ha ispezionata e ha visto un buco nei vestiti, del sangue. Girandola ne ha visto un altro di buco, nella schiena, e ancora sangue. Il padre l'ha carica in macchina, quella dello zio, hanno fatto pochi metri ma sono stati fermati. "Non si può passare, ormai è tardi", gli dicono degli stranieri. Così la riportano in casa, ascoltando i suoi lamenti per tutta la notte. Il giorno dopo, di mattina presto, riescono finalmente a partire.
Gulalay è arrivata da noi nel primo pomeriggio, dopo quasi 24 ore dal colpo di proiettile che l'ha ferita. E' stata operata subito. Ora, nonostante qualche tubicino che viene fuori dalla sua carne, sta bene, ma non ha nessuna voglia di sorridere. Gulalay ha 12 anni. Dodici. Ennesimo 'effetto collaterale'.
PeaceReporter - Gulalay ha una bellissima treccia di capelli scuri scuri e due occhi chiarissimi.A Dilaram, altro villaggio dopo il distretto di Grishk, era davanti a casa. Stava curando i pochi animali che permettono alla sua famiglia, come a tante altre famiglie di questo paese, di sopravvivere. Ha sentito i rumori della guerra avvicinarsi. Ha visto il fratellino più piccolo che si stava allontanando troppo. Si è precipitata da lui, lo ha preso in braccio ed è corsa verso casa. Appena entrata, dopo essersi seduta, ha sentito una fitta di dolore e un intenso bruciore al fianco destro. Allora sua mamma l'ha ispezionata e ha visto un buco nei vestiti, del sangue. Girandola ne ha visto un altro di buco, nella schiena, e ancora sangue. Il padre l'ha carica in macchina, quella dello zio, hanno fatto pochi metri ma sono stati fermati. "Non si può passare, ormai è tardi", gli dicono degli stranieri. Così la riportano in casa, ascoltando i suoi lamenti per tutta la notte. Il giorno dopo, di mattina presto, riescono finalmente a partire.
Gulalay è arrivata da noi nel primo pomeriggio, dopo quasi 24 ore dal colpo di proiettile che l'ha ferita. E' stata operata subito. Ora, nonostante qualche tubicino che viene fuori dalla sua carne, sta bene, ma non ha nessuna voglia di sorridere. Gulalay ha 12 anni. Dodici. Ennesimo 'effetto collaterale'.
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