venerdì, novembre 20, 2009
L’istantanea scattata dall’Istat nel 2008 presenta luci ed ombre. L’Italia, con oltre 60 milioni di residenti - 426 mila in più rispetto al 2007 – ha un saldo demografico positivo grazie ai flussi migratori: gli stranieri residenti sono 3 milioni e 891 mila. Aumentano i divorzi e le separazioni.

Radio Vaticana - In crescita anche il dato sulla fecondità delle donne. I matrimoni, invece, fanno registrare una battuta d’arresto. Quello religioso resta comunque il più diffuso, soprattutto nelle regioni meridionali. Il Paese continua ad invecchiare: un italiano su 5 ha più di 65 anni. Le malattie croniche più diffuse sono l’artrosi, l’ipertensione, le allergie e l’osteoporosi. Un italiano su quattro fuma. I dati economici non sono incoraggianti: il tasso di disoccupazione è salito al 6,7%. In aumento, del 5,4% la spesa per previdenza, sanità e assistenza sociale. L’attività industriale è diminuita del 3,1%. Cresce invece l'ammontare dei depositi bancari. Oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private. Nel 2008 tre famiglie su quattro sono proprietarie dell'abitazione in cui vivono. E’ positivo poi il tasso di scolarizzazione: gli studenti iscritti sono in aumento ma calano, seppur di poco, i giovani iscritti per la prima volta all'Università.
Il settore dei trasporti conferma il trend degli ultimi anni: il mezzo più utilizzato è l’automobile. Le auto circolanti sono circa 36 milioni. Il traffico e la difficoltà di parcheggio sono tra i problemi più avvertiti dagli italiani. Le famiglie denunciano inoltre difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità, in particolare per il pronto soccorso (54,7%), le forze dell'ordine (38,5%) e gli uffici comunali (34,8%). Per quanto riguarda la giustizia, aumenta il numero di reati. Estorsioni e sequestri di persona fanno registrare l’incremento più elevato. Rilevante anche l’incremento di truffe e frodi informatiche. Un dato, questo, che si collega al crescente numero di utilizzatori del personal computer e Internet. Guardare la televisione è un’abitudine consolidata per il 93,6% della popolazione. Meno diffusa è quella alla lettura di giornali e libri. Il 58,5% ascolta la radio tutti i giorni. Sono stabili, poi, i dati sul volontariato: tra quanti hanno almeno 14 anni, il 9,2% è impegnato in attività di volontariato. (A cura di Amedeo Lomonaco)


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