giovedì, novembre 19, 2009
La polizia indonesiana al Campo di resitenza climatica di Greenpeace nella penisola di Kampar

Indonesia (GreenPeace) — Anche se formalmente non viene loro contestato alcun addebito, la nostra campaigner Chiara, insieme a un giornalista de "L'Espresso" e ad altri attivisti, sono stati portati alla stazione di polizia per l'immigrazione di Pekanbaru per essere espulsi. Li accusano ingiustamente di attività illegali che non hanno mai commesso. La polizia indonesiana li ha fermati ieri mentre raggiungere il Campo di resistenza climatica nella penisola di Kampar a Sumatra, dove è in atto una protesta contro la deforestazione. Sono stati trattenuti per quasi 24 ore. L'Ambasciata italiana è stata totalmente incapace di intervenire in questo contesto di grave violazione dei diritti civili. Chiediamo adesso al Ministro degli Esteri Frattini di convocare per chiarimenti l'Ambasciatore dell'Indonesia in Italia, Mohamad Oemar.

A causa della deforestazione, l'Indonesia è il terzo più grande emettitore di CO2 dopo Cina e Usa. Il nostro Campo nasce con l'obiettivo di fermare la distruzione delle ultime torbiere indonesiane. L'azione della polizia è chiaramente mirata a scoraggiare il viaggio degli attivisti e dei giornalisti verso il nostro Campo. E a difendere le attività distruttive di multinazionali come la APRIL.

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