domenica, novembre 22, 2009
E' tempo di “letterine” a Babbo Natale: impresa ardua per molti bambini del Nord del Mondo che hanno difficoltà a scriverle perché, ricchi di tante cose, sono diventati poveri di sogni e desideri.

Radio Vaticana - Ancora più difficile per oltre 100 mila bambini del Sud del Mondo che di desideri ne avrebbero molti ma non possono scriverle, perché non sono mai andati a scuola. E’ quanto sottolinea l’Opam, Opera di Promozione dell'Alfabetizzazione nel Mondo in occasione del 20.mo anniversario dell’adozione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia. Tuttavia, evidenzia l’associazione presieduta da mons. Aldo Martini, dall'incontro e dalla condivisione fra queste povertà e queste ricchezze si può far sì che sia un Buon Natale per tutti. Per questo motivo, l'Opam ha lanciato per questo Natale un'iniziativa rivolta in particolare a genitori, nonni, insegnanti ed educatori. “Si tratta – riferisce la vicepresidente dell’Opam, Anna Maria Errera - di un filmato della durata di due minuti, che presenta la lettera a Babbo Natale di Marco, un bambino che si è reso conto che per questo Natale rinunciare ad un dono a favore di un coetaneo del Sud del Mondo” significa dare “la possibilità a tanti bambini di andare a scuola e sperare in un futuro migliore”. Della “letterina” esiste una versione cartacea e, come il filmato, si può prenderne visione sul sito dell'Opam (www.opam.it) ed eventualmente richiedere gratuitamente alcune copie da diffondere. “La lettera – conclude Anna Maria Errera – è rivolta innanzitutto a noi adulti perché prendiamo coscienza di quale futuro stiamo preparando per i nostri figli”. In 37 anni dalla sua fondazione, l’Opam ha realizzato oltre 3500 progetti in Africa, Asia e America Latina. Grazie ai suoi progetti e alle adozioni scolastiche a distanza, l'Opam ha contribuito all'istruzione e alla formazione professionale di milioni di bambini, giovani, uomini e donne che oggi possono vivere liberi dalla schiavitù dell'ignoranza ed essere promotori di sviluppo.


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