Nel distretto di Bara, luogo di preghiera del “piccolo bhudda”, oltre 1 milione di indù sacrificano mezzo milione di animali per la festa del Gadhimai. Anche l’attrice Brigitte Bardot chiede la sospensione di queste pratiche “contrarie all’umanità”. Mobilitati oltre 12mila poliziotti.
Kathmandu (AsiaNews) – Centinaia di buddisti e animalisti hanno protestato oggi con una grande fiaccolata contro il massacro di quasi mezzo milione di animali per la festa indù del Gadhimai mela. Essa si svolge in questi giorni a Bayapur nel distretto di Bara (Nepal Sud Orientale) e per il 25 novembre sono attese oltre 1 milione di indù, provenienti da Nepal e India. Per evitare scontri il governo nepalese ha mobilitato oltre 12mila poliziotti. La festa del Gadhimai mela è tra le più importanti del calendario indù ed è considerato il più grande evento sacrificale del mondo. Essa dura circa una settimana e si conclude ogni anno il terzo venerdì di novembre. Durante le celebrazioni i fedeli sacrificano al dio Gadhimai migliaia di animali quali bufali, capre e polli. Secondo l’induismo essi placano con la loro sofferenza la rabbia del dio, donando agli uomini fortuna e prosperità.
Ma, il distretto di Bara, oltre a essere luogo sacro per gli indù dal 2008 è anche meta di un pellegrinaggio per migliaia di buddisti. Questi venerano qui il giovane monaco Ram Bahadur Bomjon, considerato la reincarnazione vivente di Bhudda. Da giorni centinaia tra monaci e attivisti pregano insieme al “piccolo bhudda” per fermare il sacrificio di animali.
“Il massacro di animali in nome della religione è contrario all’umanità e deve essere proibito - afferma Rinpoche Sange Rangjung monaco buddista e leader delle proteste – in nessuna religione è prevista in modo esplicito l’uccisione degli animali”. Appoggiati dell’attrice francese e animalista Brigitte Bardot, i manifestanti hanno anche chiesto al governo nepalese di realizzare una legge che vieti in futuro questo tipo di manifestazioni.
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“Il massacro di animali in nome della religione è contrario all’umanità e deve essere proibito - afferma Rinpoche Sange Rangjung monaco buddista e leader delle proteste – in nessuna religione è prevista in modo esplicito l’uccisione degli animali”. Appoggiati dell’attrice francese e animalista Brigitte Bardot, i manifestanti hanno anche chiesto al governo nepalese di realizzare una legge che vieti in futuro questo tipo di manifestazioni.
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