martedì, agosto 04, 2009
Tutte le sentenze di morte comminate dalla giustizia keniana sono state trasformate in condanne all’ergastolo. Lo ha deciso il presidente Mwai Kibaki con un decreto emesso ieri sulla base delle prerogative di Grazia garantitegli dalla Costituzione.

Agenzia Misna - In un comunicato diffuso dopo la pubblicazione del decreto, il presidente ha spiegato che tra le molte ragioni alla base della decisione spicca il fatto che da ben 22 anni non viene eseguita una condanna a morte, portando così alla presenza di oltre 4000 persone nei bracci della morte dei vari istituti penali keniani. Nella nota che accompagna il decreto, il presidente ha poi spiegato che la legge non permette ai condannati a morte di essere utilizzati come gli altri detenuti per lavori socialmente utili o lavori forzati, provocando “un impatto negativo sulla disciplina nelle carceri”. La decisione, ha aggiunto Kibaki, prende poi in considerazione il fatto che una prolungata detenzione nel braccio della morte provoca problemi e sofferenze mentali, traumi psicologici e ansie che costituiscono un trattamento disumano. Pur evidenziando che il decreto non suggerisce, da un punto di vista formale, l’abolizione della pena di morte dall’ordinamento nazionale, il presidente ha chiesto a tutti i ministeri e gli uffici competenti di avviare urgentemente studi per verificare l’impatto che la pena capitale ha avuto nel contrasto alla criminalità, invitando al contempo l’opinione pubblica, i media e la società civile a promuovere un dibattito nazionale sulla questione.


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