Tutte le sentenze di morte comminate dalla giustizia keniana sono state trasformate in condanne all’ergastolo. Lo ha deciso il presidente Mwai Kibaki con un decreto emesso ieri sulla base delle prerogative di Grazia garantitegli dalla Costituzione.
Agenzia Misna - In un comunicato diffuso dopo la pubblicazione del decreto, il presidente ha spiegato che tra le molte ragioni alla base della decisione spicca il fatto che da ben 22 anni non viene eseguita una condanna a morte, portando così alla presenza di oltre 4000 persone nei bracci della morte dei vari istituti penali keniani. Nella nota che accompagna il decreto, il presidente ha poi spiegato che la legge non permette ai condannati a morte di essere utilizzati come gli altri detenuti per lavori socialmente utili o lavori forzati, provocando “un impatto negativo sulla disciplina nelle carceri”. La decisione, ha aggiunto Kibaki, prende poi in considerazione il fatto che una prolungata detenzione nel braccio della morte provoca problemi e sofferenze mentali, traumi psicologici e ansie che costituiscono un trattamento disumano. Pur evidenziando che il decreto non suggerisce, da un punto di vista formale, l’abolizione della pena di morte dall’ordinamento nazionale, il presidente ha chiesto a tutti i ministeri e gli uffici competenti di avviare urgentemente studi per verificare l’impatto che la pena capitale ha avuto nel contrasto alla criminalità, invitando al contempo l’opinione pubblica, i media e la società civile a promuovere un dibattito nazionale sulla questione.
Agenzia Misna - In un comunicato diffuso dopo la pubblicazione del decreto, il presidente ha spiegato che tra le molte ragioni alla base della decisione spicca il fatto che da ben 22 anni non viene eseguita una condanna a morte, portando così alla presenza di oltre 4000 persone nei bracci della morte dei vari istituti penali keniani. Nella nota che accompagna il decreto, il presidente ha poi spiegato che la legge non permette ai condannati a morte di essere utilizzati come gli altri detenuti per lavori socialmente utili o lavori forzati, provocando “un impatto negativo sulla disciplina nelle carceri”. La decisione, ha aggiunto Kibaki, prende poi in considerazione il fatto che una prolungata detenzione nel braccio della morte provoca problemi e sofferenze mentali, traumi psicologici e ansie che costituiscono un trattamento disumano. Pur evidenziando che il decreto non suggerisce, da un punto di vista formale, l’abolizione della pena di morte dall’ordinamento nazionale, il presidente ha chiesto a tutti i ministeri e gli uffici competenti di avviare urgentemente studi per verificare l’impatto che la pena capitale ha avuto nel contrasto alla criminalità, invitando al contempo l’opinione pubblica, i media e la società civile a promuovere un dibattito nazionale sulla questione.| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.