Quella cinese è la prima economia a vedere concreti segnali di ripresa. Lo ha confermato il dato del prodotto interno lordo, cresciuto dell'otto per cento in linea con gli obiettivi del Governo.
Radio Vaticana - Lo ha riconfermato la notizia che il Dragone sta continuando ad acquistare i titoli di Stato americani, consolidando così la sua posizione di principale creditore di Washington. A maggio, secondo i dati del dipartimento del Tesoro americano, la Cina ha portato la propria quota di titoli di Stato a 801,5 miliardi di dollari. L'aumento registrato a maggio è il più forte dall'ottobre del 2008, momento peggiore della crisi economica globale. Va tenuto conto anche di un altro aspetto: la mossa cinese va in controtendenza. A maggio Russia, Giappone e le istituzioni finanziarie stabilite nei Caraibi hanno ridotto l'acquisto dei titoli. Con una riserva di valuta pregiata che ha raggiunto a giugno il livello record di 2,13 trilioni di dollari, la Cina sta dimostrando di poter trainare ancora l'economia mondiale. In effetti, stando ai dati, il Dragone non ha mai subito veramente gli effetti di questa crisi. La sua corsa non si è mai fermata, ma solo rallentata. E negli ultimi mesi ha ripreso gradualmente ad accelerare grazie ai massicci investimenti pubblici e al fiume di liquidità con cui la People's Bank of China ha rifornito il mercato interbancario. La Cina da tempo chiede una moneta internazionale alternativa al biglietto verde. E questo sarà uno dei temi del vertice con gli Stati Uniti che si terrà i prossimi 27 e 28 luglio a Washington. Incontro che, secondo quanto ha affermato il ministero del Tesoro americano “verterà sulle sfide e le occasioni a livello regionale e mondiale, che entrambi i Paesi dovranno affrontare a breve e lungo termine”. Il vertice sarà presieduto dal segretario al Tesoro, Timothy Geithner e dal segretario di Stato, Hillary Clinton, che saranno affiancati dal vice-primo ministro cinese, Wang Qishan e dal consigliere di Stato, Dai Bingguo. Sulla ripresa l'Esecutivo di Pechino resta scettico. Il quadro macroeconomico che appare nelle statistiche resta incerto e contrastato. Infatti, la crescita degli ultimi mesi non sarebbe l'effetto di un’espansione equilibrata in tutti i settori. Al contrario, sarebbe il prodotto di crescite sostanziali in alcuni settori e di crolli spaventosi in altre. Il tasso di sviluppo dell'economia cinese sta sicuramente accelerando, spiegano gli analisti, ma al tempo stesso la qualità di questo sviluppo si sta deteriorando. (A cura di Virginia Volpe)
Radio Vaticana - Lo ha riconfermato la notizia che il Dragone sta continuando ad acquistare i titoli di Stato americani, consolidando così la sua posizione di principale creditore di Washington. A maggio, secondo i dati del dipartimento del Tesoro americano, la Cina ha portato la propria quota di titoli di Stato a 801,5 miliardi di dollari. L'aumento registrato a maggio è il più forte dall'ottobre del 2008, momento peggiore della crisi economica globale. Va tenuto conto anche di un altro aspetto: la mossa cinese va in controtendenza. A maggio Russia, Giappone e le istituzioni finanziarie stabilite nei Caraibi hanno ridotto l'acquisto dei titoli. Con una riserva di valuta pregiata che ha raggiunto a giugno il livello record di 2,13 trilioni di dollari, la Cina sta dimostrando di poter trainare ancora l'economia mondiale. In effetti, stando ai dati, il Dragone non ha mai subito veramente gli effetti di questa crisi. La sua corsa non si è mai fermata, ma solo rallentata. E negli ultimi mesi ha ripreso gradualmente ad accelerare grazie ai massicci investimenti pubblici e al fiume di liquidità con cui la People's Bank of China ha rifornito il mercato interbancario. La Cina da tempo chiede una moneta internazionale alternativa al biglietto verde. E questo sarà uno dei temi del vertice con gli Stati Uniti che si terrà i prossimi 27 e 28 luglio a Washington. Incontro che, secondo quanto ha affermato il ministero del Tesoro americano “verterà sulle sfide e le occasioni a livello regionale e mondiale, che entrambi i Paesi dovranno affrontare a breve e lungo termine”. Il vertice sarà presieduto dal segretario al Tesoro, Timothy Geithner e dal segretario di Stato, Hillary Clinton, che saranno affiancati dal vice-primo ministro cinese, Wang Qishan e dal consigliere di Stato, Dai Bingguo. Sulla ripresa l'Esecutivo di Pechino resta scettico. Il quadro macroeconomico che appare nelle statistiche resta incerto e contrastato. Infatti, la crescita degli ultimi mesi non sarebbe l'effetto di un’espansione equilibrata in tutti i settori. Al contrario, sarebbe il prodotto di crescite sostanziali in alcuni settori e di crolli spaventosi in altre. Il tasso di sviluppo dell'economia cinese sta sicuramente accelerando, spiegano gli analisti, ma al tempo stesso la qualità di questo sviluppo si sta deteriorando. (A cura di Virginia Volpe)| Tweet |
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