Agire subito per contrastare i cambiamenti climatici che sono già in atto e che colpiscono soprattutto i poveri. È il forte appello lanciato dai coordinatori della Caritas Kenya al termine di una riunione nei giorni scorsi a Nairobi dedicata al riscaldamento globale e alla difesa del Creato.
Radio Vaticana - Nel comunicato finale i responsabili dell’organizzazione sottolineano come il mutamento del clima, conseguenza dei gas serra emessi in larghissima parte dai Paesi sviluppati, è un fatto ormai accertato e costituisca una reale minaccia allo sviluppo e alla pace. Tra gli effetti già in atto il documento segnala: la perdita dei mezzi di sostentamento provocata dall’alternarsi di fenomeni estremi come siccità e alluvioni e dallo sfasamento delle stagioni; l’accresciuta conflittualità e insicurezza dovuta alla minore disponibilità di risorse; l’ulteriore degrado dell’ambiente causato dal ricorso delle popolazioni impoverite a pratiche e risorse inquinanti; il diffondersi di nuovi parassiti e malattie che distruggono i raccolti; la riduzione delle risorse idriche. Dopo avere ricordato che i cambiamenti climatici sono una questione di giustizia e di sviluppo che perpetua la povertà, la Caritas Kenya propone una serie di misure: una maggiore sensibilizzazione della popolazione sul tema dei cambiamenti climatici, la creazione da parte del governo di una piattaforma tecnica in grado di decidere strategie di adattamento ai cambiamenti climatici; maggiori investimenti in colture agricole che richiedono meno acqua, interventi sistematici di rimboschimento e per proteggere le foreste esistenti e la promozione dell’uso di energia e tecnologie pulite tra le comunità locali. (L.Z.)
Radio Vaticana - Nel comunicato finale i responsabili dell’organizzazione sottolineano come il mutamento del clima, conseguenza dei gas serra emessi in larghissima parte dai Paesi sviluppati, è un fatto ormai accertato e costituisca una reale minaccia allo sviluppo e alla pace. Tra gli effetti già in atto il documento segnala: la perdita dei mezzi di sostentamento provocata dall’alternarsi di fenomeni estremi come siccità e alluvioni e dallo sfasamento delle stagioni; l’accresciuta conflittualità e insicurezza dovuta alla minore disponibilità di risorse; l’ulteriore degrado dell’ambiente causato dal ricorso delle popolazioni impoverite a pratiche e risorse inquinanti; il diffondersi di nuovi parassiti e malattie che distruggono i raccolti; la riduzione delle risorse idriche. Dopo avere ricordato che i cambiamenti climatici sono una questione di giustizia e di sviluppo che perpetua la povertà, la Caritas Kenya propone una serie di misure: una maggiore sensibilizzazione della popolazione sul tema dei cambiamenti climatici, la creazione da parte del governo di una piattaforma tecnica in grado di decidere strategie di adattamento ai cambiamenti climatici; maggiori investimenti in colture agricole che richiedono meno acqua, interventi sistematici di rimboschimento e per proteggere le foreste esistenti e la promozione dell’uso di energia e tecnologie pulite tra le comunità locali. (L.Z.)| Tweet |
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