Nel 2009 la fame nel mondo raggiungerà un livello storico, con oltre un miliardo di persone – un sesto dell’intera popolazione mondiale - in stato di malnutrizione
Agenzia Misna - Lo rivelano le stime pubblicate oggi dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo la quale il recente aumento della fame a livello mondiale non è una conseguenza di raccolti insoddisfacenti ma della crisi economica mondiale che ha ridotto redditi e possibilità di accesso al cibo per i più poveri. “La pericolosa combinazione della recessione economica e del persistere di alti prezzi dei beni alimentari in molti paesi ha portato circa 100 milioni di persone in più rispetto all’anno scorso oltre la soglia della denutrizione e della povertà croniche” ha detto il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, secondo cui “questa silenziosa crisi alimentare costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo”. Gli investimenti in agricoltura - ha sostenuto Diouf presentando il rapporto “Sofi” (“Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo”) che sarà pubblicato ad Ottobre - devono aumentare, “perché per la maggioranza dei paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà, ed è un pre-requisito indispensabile per la crescita economica generale”. Per contrastare il fenomeno, ha sottolineato Kanayo F. Nwanze, presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), “i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono proteggere gli investimenti di base nel settore agricolo, in modo da garantire ai piccoli contadini l’accesso non solo a sementi e fertilizzanti, ma anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurale e mercati”. Josette Sheeran, direttore del Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp), ha invitato la comunità internazionale garantire che vengano soddisfatti i bisogni più urgenti, “mentre vengono elaborate soluzioni di più lungo termine”. “Il rapido aumento della fame a livello mondiale – ha detto ancora Sheeran - continua ad alimentare un’enorme crisi umanitaria”.
Agenzia Misna - Lo rivelano le stime pubblicate oggi dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo la quale il recente aumento della fame a livello mondiale non è una conseguenza di raccolti insoddisfacenti ma della crisi economica mondiale che ha ridotto redditi e possibilità di accesso al cibo per i più poveri. “La pericolosa combinazione della recessione economica e del persistere di alti prezzi dei beni alimentari in molti paesi ha portato circa 100 milioni di persone in più rispetto all’anno scorso oltre la soglia della denutrizione e della povertà croniche” ha detto il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, secondo cui “questa silenziosa crisi alimentare costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo”. Gli investimenti in agricoltura - ha sostenuto Diouf presentando il rapporto “Sofi” (“Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo”) che sarà pubblicato ad Ottobre - devono aumentare, “perché per la maggioranza dei paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà, ed è un pre-requisito indispensabile per la crescita economica generale”. Per contrastare il fenomeno, ha sottolineato Kanayo F. Nwanze, presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), “i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono proteggere gli investimenti di base nel settore agricolo, in modo da garantire ai piccoli contadini l’accesso non solo a sementi e fertilizzanti, ma anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurale e mercati”. Josette Sheeran, direttore del Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp), ha invitato la comunità internazionale garantire che vengano soddisfatti i bisogni più urgenti, “mentre vengono elaborate soluzioni di più lungo termine”. “Il rapido aumento della fame a livello mondiale – ha detto ancora Sheeran - continua ad alimentare un’enorme crisi umanitaria”.| Tweet |
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