sabato, maggio 23, 2009
Due morti, decine di feriti. Colpito l’edificio cattolico più famoso del Nepal. L’attacco rivendicato da un gruppo fondamentalista indù, autore dell’assassinio di un sacerdote cattolico nel 2007. Questo pomeriggio era in programma una seduta parlamentare per eleggere il nuovo premier.

Kathmandu (AsiaNews) – È di due morti e decine di feriti il bilancio, ancora provvisorio, di un attentato che ha colpito la cattedrale cattolica dell’Assunzione di Kathmandu. L’attacco è avvenuto alle 9 ora locale, durante la preghiera del mattino, nel sobborgo di Dhobighat a Lalitpur, una cittadina satellite nella periferia sud della capitale. Una delle due vittime accertate è una giovane cattolica di nome Salestina. I feriti, molti dei quali in gravi condizioni, sono stati ricoverati negli ospedali della capitale; la polizia ha circondato l’area teatro dell’attentato.

Secondo i primi rapporti delle forze dell’ordine, l’attacco è stato organizzato da un gruppo fondamentalista indù; gli agenti hanno rinvenuto dei volantini siglati Nepal Defence Army, in cui si chiede che il Nepal venga dichiarato “uno stato indù”. Un analogo volantino, firmato dallo stesso gruppo combattente, è stato ritrovato sul luogo dell’assassinio di un sacerdote cattolico – preside dell’istituto Don Bosco – lo scorso anno a Syrsia, nella parte orientale del Paese.

Il Nepal Defence Army è una formazione poco nota, ma negli anni ha rivendicato una serie di attività terroristiche fra cui omicidi, esplosioni e intimidazioni. È la prima volta che in Nepal viene colpito un edificio di culto cattolico. Le autorità di governo e le forze di polizia mantengono uno stretto riserbo sulla vicenda; nessuno, sinora, ha voluto rilasciare commenti ufficiali.

Dopo secoli di monarchia, alla fine del 2007 il parlamento nepalese ha approvato un emendamento costituzionale che ha sancito la transizione dalla monarchia alla Repubblica, conclusa il 28 maggio 2008 con la votazione pressoché unanime dell’Assemblea Costituente. La fine della monarchia ha anche concluso il ruolo dell’induismo come religione di Stato, aprendo una nuova stagione di libertà religiosa. In queste settimane il Paese è attraversato da una grave crisi politica, acuita dalle dimissioni dell’ex premier Prachanda a inizio mese. Questo pomeriggio era in programma una seduta parlamentare per eleggere un nuovo primo ministro.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa