I Frati francescani propongono ai giovani corsi di quattro-cinque giorni per scoprire la propria vocazione: corsi che si svolgono tutto l'anno ad Assisi ed in altre città italiane, occasione per un autentico incontro con Dio nella spiritualità di Francesco e Chiara.
Radio Vaticana - Ma come avvicinare i giovani? Al microfono di Alessandra De Gaetano risponde l’iniziatore dei corsi, padre Giovanni Marini.
R. – Quando si fa pastorale giovanile bisogna avere bene in mente alcune cose. La problematica prima è: come avvicinarli, come motivarli al bene, a fare un cammino per crescere, per maturare, soprattutto nell’amore e nella scoperta della propria vocazione? Poi dopo, c’è un secondo grande tema: come evangelizzare la vocazione, cioè come portare un giovane a fargli capire che lui sta dentro ad un progetto grandioso che parte da Dio? Quando un giovane lo scopre gli si aprono orizzonti nuovi, si rinvigorisce, riparte l’energia, si riorganizzano forze per pervenire alla meta.
D. – Cosa cercano i giovani e cosa trovano nei corsi e nei percorsi di Assisi?
R. – I giovani chiedono il senso della loro vita, come fiorire. Purtroppo, per la cultura si trovano impelagati in tante problematiche, ma chiedono sempre questo: la felicità. E la felicità dove sta? Quando sto faccia a faccia con Dio, nel luogo che lui ha pensato per me. Allora bisogna capire che le generazioni si susseguono, le difficoltà cambiano, ma la meta del cuore dell’uomo rimane sempre quella: vuole la felicità, vuole la fioritura del suo essere. Quando sai presentare il Signore, quando sai calare nella confusione che portano dentro e sai far entrare la luce, prima o poi arrivano a capire che l’essenza è fare la volontà di Dio, cioè scoprire il suo progetto e stare là dove tu hai la benevolenza di Dio e con la certezza che la tua vita fiorirà.
D. – Nel percorso di vita di ogni uomo, alla scoperta della propria vocazione, spesso si ha la necessità di essere sostenuti da una guida spirituale. Cosa fa esattamente questo sacerdote?
R. – La guida spirituale deve farla, prima di tutto, una persona che ama la tua libertà e la rispetta. E’ una persona che deve conoscere il mondo psichico umano. Poi, dopo, ci vogliono i personaggi biblici. I personaggi biblici nella Bibbia sono tratti di strada in cui la Bibbia ti garantisce che questa relazione è sana, fatta con Dio.
Radio Vaticana - Ma come avvicinare i giovani? Al microfono di Alessandra De Gaetano risponde l’iniziatore dei corsi, padre Giovanni Marini.R. – Quando si fa pastorale giovanile bisogna avere bene in mente alcune cose. La problematica prima è: come avvicinarli, come motivarli al bene, a fare un cammino per crescere, per maturare, soprattutto nell’amore e nella scoperta della propria vocazione? Poi dopo, c’è un secondo grande tema: come evangelizzare la vocazione, cioè come portare un giovane a fargli capire che lui sta dentro ad un progetto grandioso che parte da Dio? Quando un giovane lo scopre gli si aprono orizzonti nuovi, si rinvigorisce, riparte l’energia, si riorganizzano forze per pervenire alla meta.
D. – Cosa cercano i giovani e cosa trovano nei corsi e nei percorsi di Assisi?
R. – I giovani chiedono il senso della loro vita, come fiorire. Purtroppo, per la cultura si trovano impelagati in tante problematiche, ma chiedono sempre questo: la felicità. E la felicità dove sta? Quando sto faccia a faccia con Dio, nel luogo che lui ha pensato per me. Allora bisogna capire che le generazioni si susseguono, le difficoltà cambiano, ma la meta del cuore dell’uomo rimane sempre quella: vuole la felicità, vuole la fioritura del suo essere. Quando sai presentare il Signore, quando sai calare nella confusione che portano dentro e sai far entrare la luce, prima o poi arrivano a capire che l’essenza è fare la volontà di Dio, cioè scoprire il suo progetto e stare là dove tu hai la benevolenza di Dio e con la certezza che la tua vita fiorirà.
D. – Nel percorso di vita di ogni uomo, alla scoperta della propria vocazione, spesso si ha la necessità di essere sostenuti da una guida spirituale. Cosa fa esattamente questo sacerdote?
R. – La guida spirituale deve farla, prima di tutto, una persona che ama la tua libertà e la rispetta. E’ una persona che deve conoscere il mondo psichico umano. Poi, dopo, ci vogliono i personaggi biblici. I personaggi biblici nella Bibbia sono tratti di strada in cui la Bibbia ti garantisce che questa relazione è sana, fatta con Dio.
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