domenica, dicembre 14, 2008
EcoAge - Non sempre è possibile, tuttavia in molte città d'Italia come la capitale (3 milioni di abitanti) è possibile bere l'acqua del rubinetto senza acquistare quella imbottigliata. Oltre al risparmio sulla spesa alimentare e sulla fatica di dover trasportare 6 litri d'acqua dal supermercato a casa, intravediamo nella pratica sostenibile del bere dal rubinetto di casa un enorme vantaggio ambientale e sociale. Secondo una stima di Altroconsumo ogni anno sono prodotte 200 mila tonnellate di rifiuti in plastica come conseguenza dei consumi di acqua minerale. Pubblicare questo consiglio potrebbe sembrare banale, se non fosse che molte persone evitano di bere l'acqua corrente di casa anche nelle città in cui è potabile. In tempi di crisi economica e di emergenza rifiuti è consigliabile tornare alle vecchie abitudini. Bere dall'acqua potabile del rubinetto è un lusso che poche persone al mondo possono vantare. Se non avete valide ragioni per preferire l'acqua minerale venduta imbottigliata al supermercato, provate a riempire una brocca di vetro con l'acqua potabile del rubinetto o perlomeno alternate l'acquisto dell'acqua minerale con quella del rubinetto di casa.


Ogni distributore/acquedotto in Italia è obbligato per legge ad effettuare controlli sulle caratteristiche dell'acqua e avvisare le utenze quando l'acqua supera i parametri fissati dall'Istituto superiore di Sanità. La legge impone la realizzazione dei controlli almeno quattro volte l'anno (d.lgs. 31 del 21/2/2001). Ai controlli effettuati dai gestori si aggiungono quelli svolti dalle Aziende sanitarie locali (Asl). I risultati delle analisi effettuate dai gestori/acquedotti sono comunicate ai clienti nelle bollette inviate periodicamente. Per una maggiore sicurezza è anche possibile telefonare alla Asl di zona e chiedere se l'acqua erogata dalla rete idrica è potabile.

Il costo dell'acqua potabile in Italia è compreso da pochi centesimi a due euro per mille litri d'acqua. Anche considerando la tariffa più alta applicata dagli acquedotti (2 euro), un litro d'acqua potabile del rubinetto ha un costo pari a circa a 0,002 euro/litro. Un litro d'acqua minerale imbottigliata oscilla invece intorno a 0,30 euro/litro.

Bere dall'acqua del rubinetto consente un notevole risparmio per il portafoglio. Un litro d'acqua minerale è venduto in media a 30 centesimi di euro. Considerando il consumo medio procapite italiano di 194 litri/persona in un anno, una famiglia di quattro persone spende circa 232 euro l'anno in acqua minerale (58,2 euro/persona in un anno). Anche solo alternare l'uso dell'acqua del rubinetto all'acquisto dell'acqua minerale imbottigliata, alla famiglia di quattro componenti consentirebbe un risparmio di almeno 115 euro in un anno. Senza contare il vantaggio sociale della minore produzione di spazzatura... Nell'esempio appena fatto, alternare l'acqua potabile del rubinetto all'acquisto di acqua minerale consentirebbe alla famiglia di quattro componenti di gettare nella spazzatura, in un anno, soltanto 388 bottiglie di plastica da un litro invece di 776. Ovviamente... bere soltanto dal rubinetto elimina del tutto la produzione di rifiuti in plastica ed azzera completamente la spesa d'acqua al supermercato.
Il caso della città di Roma

Si pensi alla città di Roma, storicamente ricca di acqua potabile grazie alle opere d'ingegneria che dall'antica Roma ad oggi sono state realizzate. L'acqua che fuoriesce dai rubinetti della rete idrica romana è potabile, priva di odori e di buona qualità. Tuttavia, sono ancora pochi i cittadini romani a rifornirsi d'acqua semplicemente mettendo una brocca di vetro sotto il rubinetto di casa. Talvolta si preferisce l'acqua venduta in bottiglia per il maggiore controllo, per l'addizione di gas o per le particolari caratteristiche organolettiche dell'acqua indispensabili per persone con disturbi o problemi fisiologici o perché acqua del rubinetto è troppo calcarea. In molti altri casi, però, si acquista semplicemente per abitudine. Fino agli anni '70 era diffusa la pratica dei romani di recarsi alle fontanelle, dislocate in ogni quartiere, per rifornirsi di acqua. Le abitazioni popolari e nelle borgate non erano ancora raggiunte dall'acqua corrente. L'allacciamento dell'acqua corrente si è verificata contemporaneamente alla commercializzazione dell'acqua minerale in bottiglia. Le code alle fontanelle sono diventate un ricordo... ma paradossalmente i romani invece di rifornirsi comodamente dal rubinetto di casa hanno cominciato ad acquistare l'acqua in bottiglia.

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