PeaceReporter - Il procuratore generale iraniano Hossein Zebhi ha emanato una direttiva ai giudici invitandoli a non condannare più a morte minorenni. La notizia è stata accolta con favore da associazioni che si occupano di diritti umani, come Amnesty International. Non è ancora chiaro però se la direttiva ha già efficacia legale o se deve sottostare all'approvazione parlamentare. La notizia è stata diffusa dai media locali, ma un avvocato, che rappresenta 25 casi di giovani che rischiano l'impiccagione, ha detto di non aver ricevuto per il momento alcuna comunicazione. L'Iran è uno dei pochi paesi nel quale ancora vige la pena di morte per giovani sotto i 18 anni. Almeno sei ragazzi sono stati impiccati dall'inizio anno. La pena di morte per i minorenni è espressamente vietata dalla Convenzione internazionale per i diritti del bambino, che l'Iran ha firmato e ratificato. Già a gennaio Teheran aveva proibito le esecuzioni in pubblico, senza permesso, e la diffusione di foto o filmati.
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