mercoledì, dicembre 28, 2016
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati Unhcr, rende noto che durante gli ultimi 12 mesi, circa 5000 persone sono morte nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa.

E' il numero annunciato dall'Unhcr riferito al 2016. L'ultima strage è stata registrata alla vigilia di Natale: 100 persone morte mentre tentavano di raggiungere le coste italiane a bordo di due gommoni.

Mentre, per fortuna, stamane 111 migranti sono stati tratti in salvo a Pozzallo. Provenivano da Gambia Nigeria, Camerun, Costa d'Avorio, Mali, Togo e Guinea. Paesi dove guerre interne e povertà inducono le persone a partire alla ricerca di una vita migliore.


I dati riportati nell'ultimo comunicato stampa pubblicato sul sito dell Unhcr relativo al bacino del lago Ciad:
 
Servono 241 milioni di dollari per assistere le persone in fuga a causa del conflitto nel bacino del lago Ciad: appello dell’Alto Commissario per i Rifugiati

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha lanciato in Camerun un appello inter-agenzia per raccogliere fondi per un importo di diversi milioni di dollari destinati a circa mezzo milione di persone in Niger, Ciad e Camerun colpite dalla rivolta di Boko Haram, tra cui vi sono oltre 183.000 rifugiati nigeriani.

I 36 partner (agenzie ONU e ONG) del Piano Nigeriano di Risposta Regionale per i Rifugiati del 2017 (RRRP) chiedono uno stanziamento di 241 milioni di dollari statunitensi per l’anno prossimo per aiutare circa 460.000 persone – rifugiati nigeriani, sfollati interni e membri delle comunità ospitanti nei tre Paesi. Più della metà di questi fondi (154,290 milioni di dollari) dovranno essere destinati al Niger, mentre le azioni di risposta in Camerun richiedono 67,25 milioni di dollari e le operazioni in Ciad 19,61 milioni di dollari.

L’appello per il prossimo anno prevede un aumento di 43 milioni di dollari rispetto al 2016, che è stato finanziato solo per il 43 per cento. Con quest’appello, l’UNHCR e le altre agenzie esortano i donatori a rispondere con maggiore generosità e aiutare così le persone che necessitano urgentemente di aiuto.

“Questa è una delle più grandi crisi di rifugiati in Africa e il mondo non può permettersi di ignorarla” ha affermato Grandi prima di lanciare il Piano Nigeria RRRP durante una cerimonia a Yaounde. “La sofferenza e la disperazione nella regione del lago Ciad sono tra le più drammatiche che abbia mai visto. I rifugiati, le persone che sono tornate nei villaggi e le comunità ospitanti sopravvissute alla violenza e ai traumi dovuti agli attacchi di Boko Haram hanno bisogno urgentemente di aiuti”, ha aggiunto Grandi, che questa settimana ha visitato i rifugiati e gli sfollati interni in Niger, Ciad e Camerun e ha in programma di visitare la Nigeria nei prossimi giorni.

Nonostante un miglioramento della situazione in termini di sicurezza, le persone nei tre Paesi ospitanti continuano ad affrontare condizioni difficili e insicurezza. Le principali sfide quotidiane includono mancanza di adeguata protezione, ricerca di ripari e sistemazioni durature, malnutrizione e mancanza di cibo, assistenza sanitaria, istruzione e mezzi di sussistenza. I danni a livello ambientale rappresentano un’altra fonte di preoccupazione, così come l’approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari.

Data l’imprevedibilità della situazione e l’assenza di prospettive di soluzioni a breve termine o di rimpatrio, è essenziale che la comunità internazionale rafforzi il sostegno finanziario. I bisogni umanitari devono essere affrontati con urgenza; l’UNHCR e i suoi partner necessitano di fondi per consolidare i progressi compiuti nel 2016.

È inoltre fondamentale che la comunità internazionale investa subito in programmi di sviluppo sia per i rifugiati che per le comunità ospitanti. Durante le sue visite sul campo, l’Alto Commissario ha potuto constatare le innovative attività di sviluppo messe in atto a favore dei rifugiati e delle comunità ospitanti, tra cui i progetti di distribuzione del gas a Diffa, in Niger, e le barche destinate alle comunità di pescatori a Baga Sola, in Ciad.

L’Alto Commissario è impegnato a esortare attivamente le agenzie di sviluppo e i Paesi donatori affinché investano nei programmi nel bacino del lago Ciad e questa crisi possa pertanto essere affrontata con misure creative e innovative.

Dopo un altro anno di conflitto ininterrotto, di spostamenti forzati e di sofferenza in un’area estremamente povera, con rigide condizioni climatiche, attività economiche interrotte e infrastrutture limitate o distrutte, il bisogno di continuo sostegno e protezione è più urgente che mai. Le agenzie umanitarie devono disporre delle risorse necessarie per lavorare con i governi e aiutare un maggior numero di persone bisognose. I fondi per lo sviluppo devono essere urgentemente investiti per fornire servizi e migliorare le condizioni di vita delle persone.

Le organizzazioni umanitarie hanno lanciato un loro appello ai donatori per raccogliere 1 miliardo di dollari, destinati a circa 1,8 milioni di persone costrette alla fuga in Nigeria, una cifra che rappresenta un aumento significativo rispetto all’importo richiesto nel 2016.


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