Siria, nel discorso del Presidente Assad la proposta di un 'dialogo nazionale' per uscire dalla crisi
Un meccanismo di dialogo nazionale, nella forma di una commissione di circa 100 personalità di varia estrazione e formazione, è in corso di attuazione con l’obiettivo di far uscire il paese dalla crisi politica e sociale stigmatizzata da quattro mesi di proteste anti-governative.
Agenzia Misna - Questo l’annuncio, in sintesi, fatto oggi dal presidente Bashar Al Assad in un discorso tenuto all’università di Damasco e trasmesso in diretta televisiva, nel corso del quale ha parlato di riforme ma anche detto che contro la Siria è in corso una campagna “di estremisti che hanno deformato l’immagine del paese all’esterno e aperto la porta alla possibilità di un intervento straniero”.
Nel suo discorso, Assad ha parlato anche di legittime richieste espresse dalla popolazione che sono state accolte o stanno per essere accolte. In particolare l’abrogazione dello stato d’emergenza, l’annullamento della Corte di sicurezza nazionale, la formazione di una commissione incaricata di elaborare nuove leggi elettorali e nuovi meccanismi anti-corruzione. “Noi avremo una nuova Assemblea del popolo nel mese di agosto” ha annunciato Assad esprimendo la visione di un paese nuovo retto “da un sistema economico adeguato alla Siria e in cui sia garantita la giustizia sociale”.
Assad ha anche invitato a far rientro nel paese i circa 10.000 siriani rifugiati in Turchia per fuggire a scontri e interventi dell’esercito nel governatorato settentrionale di Idlib. “Le mie condoglianze vanno a chi ha perso i propri cari durante gli scontri” ha detto Assad aggiungendo di aver personalmente fatto pressioni sul ministro della Giustizia perché fosse concessa un’amnistia quanto più ampia possibile, e indicando in 64.000 il numero di quanti hanno fatto ricorso alle violenze nel corso delle proteste. Ammettendo la presenza di “legittime richieste” e sostenendo la presenza di gruppi minoritari che hanno fatto uso di armi ottenendo anche alcune vittorie, Assad ha giustificato l’intervento dell’esercito, “chiamato a far fronte a uno stato di insicurezza superiore alle capacità della polizia” e ha impegnato il governo a rispondere alle esigenze della popolazione e a lottare contro la corruzione
Agenzia Misna - Questo l’annuncio, in sintesi, fatto oggi dal presidente Bashar Al Assad in un discorso tenuto all’università di Damasco e trasmesso in diretta televisiva, nel corso del quale ha parlato di riforme ma anche detto che contro la Siria è in corso una campagna “di estremisti che hanno deformato l’immagine del paese all’esterno e aperto la porta alla possibilità di un intervento straniero”.
Nel suo discorso, Assad ha parlato anche di legittime richieste espresse dalla popolazione che sono state accolte o stanno per essere accolte. In particolare l’abrogazione dello stato d’emergenza, l’annullamento della Corte di sicurezza nazionale, la formazione di una commissione incaricata di elaborare nuove leggi elettorali e nuovi meccanismi anti-corruzione. “Noi avremo una nuova Assemblea del popolo nel mese di agosto” ha annunciato Assad esprimendo la visione di un paese nuovo retto “da un sistema economico adeguato alla Siria e in cui sia garantita la giustizia sociale”.
Assad ha anche invitato a far rientro nel paese i circa 10.000 siriani rifugiati in Turchia per fuggire a scontri e interventi dell’esercito nel governatorato settentrionale di Idlib. “Le mie condoglianze vanno a chi ha perso i propri cari durante gli scontri” ha detto Assad aggiungendo di aver personalmente fatto pressioni sul ministro della Giustizia perché fosse concessa un’amnistia quanto più ampia possibile, e indicando in 64.000 il numero di quanti hanno fatto ricorso alle violenze nel corso delle proteste. Ammettendo la presenza di “legittime richieste” e sostenendo la presenza di gruppi minoritari che hanno fatto uso di armi ottenendo anche alcune vittorie, Assad ha giustificato l’intervento dell’esercito, “chiamato a far fronte a uno stato di insicurezza superiore alle capacità della polizia” e ha impegnato il governo a rispondere alle esigenze della popolazione e a lottare contro la corruzione
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