giovedì, febbraio 10, 2011
XXXI Convegno Bachelet: tra solidarietà nazionale, autonomie e dinamiche internazionali

Le celebrazioni dei 150 anni di unità inducono a qualche riflessione, anzitutto per sottolineare come il processo unitario sia stato certo frutto in origine di forze risorgimentali in grado di creare le condizioni per l’unificazione istituzionale del paese, superando la frammentazione dei vari statarelli o domini locali, talora collegati a potenze straniere; ma osservando anche come questo processo sia stato facilitato dall’esistenza di un substrato nazionale (compresa l’anima cristiana degli italiani) che – pur con differenze, anche forti, di culture e assetti economici e sociali tra le varie parti della penisola – aveva radici risalenti nei secoli.

Una volta costituito nel 1861 lo Stato italiano, la sua evoluzione ha visto progressivamente rinsaldato il volto unitario del paese, con il concorso anche del mondo cattolico, pur con passaggi talora complessi e controversi e tuttora non sempre condivisi nelle ricostruzioni storiografiche. Il momento forte di questo percorso unitario è certamente costituito dalle scelte costituzionali del 1948, scaturite dopo una stagione di grandi difficoltà nel passaggio dal fascismo alla Costituente, che ha saputo far emergere in modo lungimirante valori unificanti tuttora punto di riferimento del sistema.

Da queste scelte si percepisce con chiarezza che unità non è uniformità, né centralismo, ma piuttosto unità plurale, policentrismo, che riconosce (non concede) spazio e ruolo alle varie formazioni sociali, ossia soggettività alla società nelle sue diverse articolazioni, mirando a coinvolgere i cittadini nella gestione e nel controllo dei pubblici poteri.

Il nodo pendente – da tempo, e anche da ultimo, nonostante la riforma costituzionale di un decennio fa – è quello di attuare finalmente un disegno così impegnativo (e rivoluzionario) di decentramento effettivo del sistema, non solo sul piano amministrativo, valorizzando autonomie responsabili sociali e territoriali di diverso livello (comuni, province e regioni), coniugando sussidiarietà e solidarietà nazionale, in un contesto peraltro per molti versi ora sovranazionale o globale. Ciò significa concretare una nuova unità, basata comunque su garanzie di sistema, assicurando a tutti i cittadini della Repubblica livelli essenziali di prestazioni pubbliche legate ai diritti civili e sociali, senza privilegi per talune componenti o parti del paese, ma commisurando la gestione dei compiti pubblici a fabbisogni e costi standard.

Di questo e di altro ancora si dibatterà al XXXI Convegno Bachelet - il tradizionale appuntamento che l’Istituto “Vittorio Bachelet” per lo studio dei problemi sociali e politici, promosso dall’Azione Cattolica Italiana, dedica all’amato Vittorio, martire della Repubblica - che quest’anno rientra tra le iniziative promosse per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, avendo come tema: “L’unità della Repubblica oggi. Tra solidarietà nazionale, autonomie e dinamiche internazionali”.

I lavori inizieranno Venerdì 11 Febbraio alle ore 15.30 presso la Domus Mariae (in Via Aurelia 481). Questa prima sessione avrà come tema: “La memoria e le ragioni da condividere”, e sarà aperta dagli interventi di Gian Candido De Martin (Presidente dell’Istituto “Vittorio Bachelet”) e di Franco Miano (Presidente nazionale dell’Azione Cattolica). Seguiranno le relazioni di: Roberto Gatti (Università di Perugia - La Costituzione e l’ethos della comunità nazionale) e di Alberto Monticone (Presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Paolo VI” di Roma - I cattolici nei 150 anni di unità nazionale). A conclusione, la Tavola rotonda su: “Il senso dell’unità per gli italiani di oggi”, a cui partecipano: Vania de Luca (giornalista Rai), Antonio De Napoli (Portavoce del Forum nazionale dei Giovani), Marco Iasevoli (Vicepresidente nazionale AC per il Settore Giovani), Fabio Mazzocchio (Direttore dell’Istituto “Vittorio Bachelet”).

Alle 19,00 si celebrerà la S. Messa in memoria di Vittorio Bachelet, presieduta da mons. Domenico Sigalini, Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana.

Sabato 12 febbraio alle ore 9.00 avrà inizio la seconda sessione di lavori con a tema: “L’unità alla prova delle autonomie e dei processi sovranazionali”. Presiede i lavori Lorenzo Caselli (Università di Genova). Sono previste le relazioni di Marco Olivetti (Università di Foggia - L’unità nella prospettiva del federalismo) e di Ugo Villani (Università Luiss di Roma - L’unità nella prospettiva dell’integrazione europea). A seguire, la Tavola rotonda su: “L’unità nell’orizzonte del bene comune: quali scelte?”, a cui partecipano: Mario Brutti (sociologo), Luca Diotallevi (Università Roma Tre), Sara Martini (Presidente nazionale femminile della Fuci), Ernesto Preziosi (Censses). Modera Giuseppe Notarstefano (Università di Palermo).

I lavori si chiuderanno con le conclusioni affidate a Gian Candido De Martin.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa