domenica, dicembre 05, 2010
All'Angelus appello di Benedetto XVI affinché nel mondo cessino situazioni di violenza e intolleranza. Il Papa ricorda gli attentati in Iraq, gli scontri in Egitto e il dramma dei profughi eritrei tenuti in ostaggio nel deserto del Sinai.

RadioVaticana - In questo tempo di Avvento, in cui i cristiani sono chiamati ad alimentare l’attesa del Signore e ad accoglierlo, il Papa esorta a pregare per quanti soffrono a causa di attentati, violenze e drammatiche forme di sfruttamento: “Vi invito a pregare per tutte le situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza che ci sono nel mondo, affinché la venuta di Gesù porti consolazione, riconciliazione e pace. Penso alle tante situazioni difficili, come i continui attentati che si verificano in Iraq contro cristiani e musulmani, agli scontri in Egitto in cui vi sono stati morti e feriti , alle vittime di trafficanti e di criminali, come il dramma degli ostaggi eritrei e di altre nazionalità, nel deserto del Sinai. Il rispetto dei diritti di tutti è il presupposto per la civile convivenza. La nostra preghiera al Signore e la nostra solidarietà possano portare speranza a coloro che si trovano nella sofferenza”.

Nel Tempo dell’Avvento – aggiunge Benedetto XVI – siamo chiamati “ad ascoltare la voce di Dio, che risuona nel deserto del mondo attraverso le Sacre Scritture, specialmente quando sono predicate con la forza dello Spirito Santo”: “La fede, infatti, si fortifica quanto più si lascia illuminare dalla Parola divina, da “tutto ciò che – come ci ricorda l’apostolo Paolo – è stato scritto prima di noi… per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza” (Rm 15,4).

Il modello dell’ascolto è la Vergine Maria: “Contemplando nella Madre di Dio un’esistenza totalmente modellata dalla Parola, ci scopriamo anche noi chiamati ad entrare nel mistero della fede, mediante la quale Cristo viene a dimorare nella nostra vita. Ogni cristiano che crede, ci ricorda sant’Ambrogio, in un certo senso concepisce e genera il Verbo di Dio”.

“La nostra salvezza – sottolinea il Santo Padre ricordando le parole del teologo Romano Guardini – poggia su una venuta”. Il Vangelo di oggi – osserva il Papa - ci presenta la figura di San Giovanni Battista che “chiamò il popolo a convertirsi per essere pronto all’imminente venuta del Signore”. “Il Precursore di Gesù, posto tra l’Antica e la Nuova Alleanza, è come una stella che precede il sorgere del Sole, di Cristo, di Colui, cioè, sul quale – secondo un’altra profezia di Isaia – si poserà lo Spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore”.


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