lunedì, maggio 24, 2010
L’ultimo sabato mariano raccontato dal nostro Carlo Mafera

Sergej Nikolaevic BulgakovPadre Ermanno Toniolo ha concluso in bellezza i trentaduesimi Sabati Mariani nella basilica di Santa Maria in via Lata a Roma, sabato 22 maggio. E’ stato lui il sapiente coordinatore di questa ottima manifestazione che ha avuto il compito e il merito di migliorare e rafforzare la fede mariana di chi ha seguito fedelmente l’itinerario spirituale rendendo così più maturo e più adulto il proprio legame con la Vergine Maria. Padre Toniolo ha esordito dicendo “E’ giusto e doveroso che tra le figure sacerdotali mariane abbia un posto d’onore anche la figura di un insigne sacerdote della Chiesa ortodossa russa, il padre Sergej Nikolaevic Bulgakov (1871- 1944) (Sergio Nicola Bulgakov), grande promotore della conoscenza della teologia ortodossa nel nostro mondo occidentale, mentre infieriva in Russia il comunismo ateo.” Tralasciando le pur significative notizie biografiche, mi soffermerei sul pensiero teologico di Bulgakov che gravita intorno al dogma cristologico dei concili ecumenici di Efeso e Calcedonia e cioè quelli che hanno trattato il tema dell’unione delle due nature (umana e divina) nell’unica persona del Verbo incarnato, “unione – ha detto padre Toniolo – che rende il divino co-umano e l’umano teandrico in Cristo”. “Bulgakov – ha continuato l’insigne relatore – è anche un grande autore mariologico, l’unico che abbia pubblicato un opera intera (Il roveto ardente) sulla Santissima Madre di Dio, raccogliendo in essa i suoi contributi più originali.” Padre Ermanno ha detto che dal saggio contenuto nel “Roveto ardente” dal titolo “La glorificazione della Madre di Dio” ha tratto la materia per la sua relazione. Bulgakov, nel suo saggio, ha iniziato il suo itinerario mariologico partendo dalle feste mariane ortodosse. Tra le tante, quella più significativa è proprio quella che cade oggi 23 maggio, cioè la festa di Pentecoste. Per Bulgakov è proprio la Pentecoste il momento saliente della Vergine Maria: una Pentecoste non soltanto cosmica, ma personale, che la libera dal peccato d’origine e la pone trasfigurata nella pienezza della deificazione. Da allora, dice: «lo scopo della creazione è raggiunto perché... La Purissima era il vaso perfetto dello Spirito Santo, quasi fosse la sua incarnazione personale: non solo si manifestava in lei la pienezza dei suoi doni, ma anche la sua Ipostasi risplendeva nella sua figura santissima». Padre Toniolo ha poi messo in evidenza la festa della dormizione di Maria e quindi la Sua gloriosa Assunzione e ha riportato quanto dice Bulgakov a tal proposito “«Con il suo corpo risuscitato e glorificato, la Madre di Dio rappresenta già la risurrezione e la gloria del mondo. Con la risurrezione e l’assunzione della Vergine, il mondo è concluso nella sua creazione, il suo scopo è raggiunto, “la sapienza è stata giustificata nei suoi figli” (Lc 7,35; Mt 11,19), perché la Madre di Dio è già questo mondo glorificato e deificato, trasparente alla divinità. Maria è il cuore del mondo e il focolare spirituale dell’umanità e di tutto il creato. Ella è già la creazione perfettamente deificata che fa nascere, che porta e che riceve Dio». In virtù di tale avvenimento, ha detto padre Ermanno Toniolo “ la Madre di Dio viene investita di un potere divino, non per natura come il Figlio, ma per la grazia che dal Padre per mezzo del Figlio a Lei discende, e la costituisce “interceditrice” per noi. Di qui un articolato rapporto che Bulgakov istituisce tra Maria e i Santi, Maria e gli Angeli, Maria e il cosmo, Maria e l’umanità.” “I principali temi mariologici svolti da Bulgakov” - ha precisato padre Toniolo - “sono quelli che egli sviluppa, con gli occhi fissi sull’immagine glorificata di Maria , Regina celeste, e che partono indubbiamente dalla protologia (l’uomo creato ad immagine di Dio), ma si fermano con attenzione preferenziale sulla divina maternità, e di conseguenza sui misteriosi rapporti che legano indissolubilmente la Vergine non solo al Figlio-Dio da Lei generato , ma al Padre e allo Spirito Santo, in una varietà di aspetti soprannaturali che il linguaggio umano non può adeguatamente esprimere e la mostrano intimamente unita alla Chiesa, anzi sua personale suprema espressione; si concludono sulla potenza orante della Madre di Dio sul cammino degli uomini fino all’ultimo giorno. La filigrana che percorre le pagine, l’ordito che supporta il tessuto, il denominatore comune di ogni tema proposto, è l’azione trasformante dello Spirito Santo in Maria, la sua deificazione fino all’innalzamento supremo nella gloria, accanto al Figlio nei cieli, che tuttavia non la distacca dalla terra ma la costituisce mediatrice di ogni dono dello Spirito alle creature umane.” In particolare, secondo Bulgakov, l’immagine di Dio o manifestazione del Padre è tanto il Verbo, il Logos, quanto lo Spirito Santo. Il principio maschile, rappresentato da Cristo si rapporta al Logos, invece il principio femminile, rappresentato da Maria, si relaziona allo Spirito Santo. Da tale relazione ne deriva , dice Bulgakov, che Maria “diviene dimora dello Spirito Santo e gli rende la propria vita personale in modo perfettamente trasparente, testimoniando di se stessa: “Ecco l’ancella del Signore”. Questo essere umano, la santissima Vergine, non è un’incarnazione dello Spirito, ma ne diviene il ricettacolo animato e personale, una creatura che lo porta, creatura teofora. Ne deriva dunque che l’essere umano della Madre di Dio nei cieli e il Dio-Uomo Gesù presentano insieme l’immagine completa dell’uomo. L’icona della Madre di Dio col Bambino, del Logos e della creatura che, piena di Spirito Santo, lo assume, costituiscono con la loro unità e indivisibilità l’immagine perfetta dell’uomo... mostrano la pienezza dell’immagine di Dio nell’uomo o, inversamente, l’immagine dell’uomo in Dio». Per quanto riguarda il tema della maternità di Maria, Bulgakov mette in evidenza la Sua maternità verginale che, essendo la nuova Eva, mostra all’umanità il superamento del parto doloroso. Infatti, il grande mariologo russo dice “che il concepimento senza seme e il parto indolore della Vergine è cosa del tutto normale, secondo natura: attesta un modo di generare che avrebbe conosciuto Eva, se non avesse peccato. Quindi, Maria, la Vergine partoriente, la Sempre-vergine, è la nuova Eva che mostra quale sarebbe stata la maternità avanti la colpa: «Così è necessario concludere che, attraverso la concezione verginale e senza seme, la natura originaria di Eva viene restaurata nella Vergine Maria» Con questa tesi Bulgakov taglia ogni discussione sulla «verginità» di Maria, che tuttora fermenta nel nostro mondo occidentale. Maria non solo è Vergine nel concepire, quindi senza unione con uomo e senza seme umano; ma è conseguentemente Vergine anche nel partorire, senza lesione fisica e senza dolore. Il suo parto riconduce alle origini, al progetto creazionale e al paradiso perduto. Il fulcro della dottrina mariologica di Bulgakov è proprio la Sua matermità. Lo Spirito Santo, scendendo su Maria, la libera dalla condizione peccatrice del concepimento umano e il suo corpo acquista la capacità di realizzare i movimenti dello Spirito, al quale ubbidisce anche la carne. Scrive Bulgakov: «L’azione dello Spirito Santo ha avuto come effetto che Maria avvertisse nel suo spirito che era la Madre del Figlio Unigenito di Dio, in lei concepito in seguito alla discesa su di lei dello Spirito Santo, che è da lui inseparabile. E il suo corpo, esso assunse la plasticità spirituale che lo rendeva capace di realizzare i movimenti dello spirito... poiché viene prima la concezione spirituale, e non il contrario come accade ora. “Ecco l’ancella del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola” (Lc 1,38)...». Bulgakov mostra in qual senso si debba intendere la maternità divina di Maria. Innanzitutto, non si tratta di un rapporto esclusivamente con la carne, cioè col corpo del Verbo che da lei nasce, ma anche con l’anima che informa la sua carne, cioè con l’intera natura umana che egli assume dalla Madre, corpo animato da anima razionale, come professa il concilio di Calcedonia, poiché «la Chiesa non cessa di confessare che la Vergine Maria è veramente Madre di Dio. Maria è la Madre del Signore non solo secondo la carne, ma anche secondo l’anima». Ma come può una creatura umana, che non è Dio né uomo-Dio, generare veramente un Figlio-Dio? Bulgakov concentra l’attenzione sulla terza Persona divina, lo Spirito Santo, il quale, come ha reso possibile la pienezza dell’immagine in Maria (la «Pneumatofora »), così rende possibile in lei e da lei la generazione umana del Verbo. Maria è la «persona» viva, libera, responsabile, attiva, dalla quale, nella quale e per mezzo della quale si compie l’incarnazione del Verbo: è la sua «vera» Madre in senso proprio, la Deigenitrice; e il Figlio che da Lei nasce uomo non è un frutto casuale ed esotico, prodigiosamente prodotto in lei dall’esterno per un estrinseco intervento dell’azione «spirituale».Maria è fiorita, ad opera appunto dello Spirito Santo in persona, disceso in pienezza trasfigurante sopra di lei. Un altro tema significativo è quello relativo al rapporto tra Maria e la Chiesa. Infatti Bulgakov afferma che Maria è la Chiesa, ossia la sua suprema e perfetta realizzazione senza comunque togliere la diversità numerica tra lei e le membra di Cristo. In particolare ha precisato padre Toniolo riportando il pensiero del teologo russo “«Ciò che viene detto a proposito della Chiesa, vale pure per la Madre di Dio. Sarebbe erroneo dichiarare in generale che Maria è la Chiesa. Tuttavia si può affermare che ella la rappresenta in quanto tutte le proprietà della Chiesa sono riunite nella sua persona... In effetti, la Chiesa vive e si rinnova grazie alla potenza e ai doni dello Spirito Santo, e lo Spirito Santo ha fatto di Maria la sua dimora. La Chiesa rappresenta Cristo nei suoi figli e lo fa –per così dire – nascere, ma egli è nato dalla Madre di Dio e da lei si è fatto uomo con la propria ipostasi. Ciò che è la Chiesa costituisce l’essere stesso di Maria: ricettacolo dello Spirito Santo, Madre e sposa di Dio».
Infine, l’ultimo tema che ha concluso la conferenza di padre Toniolo è stato quello di Maria orante, ultima avvocata. La Madre di Dio è colei che prega e che intercede per tutti gli uomini. Soprattutto alla fine dei tempi e nel momento del giudizio finale. “..sulla Chiesa pellegrina nel mondo si stende come manto la preghiera di Maria, così fusa con lo Spirito Santo che prega in lei, da essere onnipotente. Ma c’è un momento supremo, l’ultimo della storia umana, nella quale la Vergine dovrà ancora alzare le mani supplici ad intercedere: il giorno dell’ultimo Giudizio. Giovanni Paolo II, nell’enciclica Redemptoris Mater, attesta che la Vergine, come ha preceduto la prima venuta di Cristo, così precederà anche la sua ultima venuta. Bulgakov ne delinea, per così dire, la presenza efficace e misericordiosa:«Cuore pietoso, misericordia materna, che non giudica, ma che compatisce e perdona ogni cosa, la Madre di Dio comparirà nel giudizio finale, dove, secondo la testimonianza iconografica della Chiesa, pregherà il Re per il genere umano, intercedendo per i peccatori dinanzi a colui che è venuto a salvarli». Cristo Giudice è Colui al quale il Padre ha rimesso, come Figlio dell’uomo, ogni giudizio su tutti gli uomini; e «Colui che, nella sua umiltà, non spegnerebbe il lucignolo fumigante né romperebbe la canna incrinata, pronuncia il decreto della giustizia divina per tutti i secoli». È in questo momento supremo di giustizia che si fa manifesta la suprema misericordia: la fragilità dell’uomo – tutti, uomini e donne di tutti i tempi della storia – sta davanti al Giudice che pronuncerà l’inappellabile verdetto finale. Ma – come raffigurano tutte le icone della Deisis – accanto a Lui, protendendo supplici le mani in atto di implorazione, sta la Madre della sua umanità, la Madre anche di tutti gli uomini. Giustizia e misericordia dunque si abbracceranno.” A conclusione di questi Sabati Mariani, ho il dovere di partecipare ai miei lettori un pensiero semplice e nello stesso tempo forte : la mariologia non è un corollario della teologia ma è un elemento costitutivo senza il quale non si comprenderebbe a fondo la teologia stessa. La fede, per essere autentica, deve essere mariana e gli slanci di devozione o di abbandono nei confronti della Vergine Maria sono gli atti di fede più profondamente mistici che un cristiano possa maturare e realizzare nella sua vita spirituale.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa