venerdì, marzo 12, 2010
Ogni anno 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sono vittime di violenza sessuale mentre altri 400 milioni sono testimoni di violenza domestica: sono dati che emergono da uno studio delle Nazioni Unite e rispecchiano in tutta la sua gravità un fenomeno planetario al centro di una speciale sessione di lavoro del Consiglio dei diritti umani, riunito in assemblea plenaria a Ginevra.

Agenzia Misna - Nei paesi in guerra, i più piccoli sono spesso i più vulnerabili - stuprati, arruolati di forza come miliziani o utilizzati come domestici – presi di mira per terrorizzare le popolazioni civili, si trasformano in vere e proprie “armi da guerra” ha sottolineato Radhika Coomaraswamy, rappresentante speciale di Ban Ki-moon per i bambini in guerra. Il rapporto sollecita poi maggiore protezione per i bambini quando sono costretti a migrare o a stabilirsi in campi profughi e chiede ai singoli paesi fine dell’impunità e sanzioni più gravi per gli autori delle violazioni ai danni di minori. Altro fronte delicato, quello delle carceri e dei centri di detenzione segreti dove più di un milione di bambini sono trattenuti, rischiando ogni giorno di subire torture e sevizie. Purtroppo, secondo gli esperti dell’Onu, i più piccoli non sono al riparo da violenze nemmeno a casa, a scuola o nei centri sanitari, dove rischiano di essere sfruttati, venduti e abusati, a volte obbligati a contrarre matrimonio forzato e in giovane età. Depressione, abbandono del percorso scolastico e uso di droga sono i traumi più diffusi tra i bambini vittime di violenze fisiche e sessuali, ovunque si trovino nel mondo. Da Ginevra, il Consiglio sottolinea l’importanza di un loro coinvolgimento nelle iniziative di sensibilizzazione e recupero promosse dall’Onu e dalle organizzazioni umanitarie per prevenire il fenomeno, favorire una presa di coscienza e aiutarli a denunciare le violazioni subite. Agli stati viene chiesto maggiore protezione dei piccoli cittadini mentre i media vengono interpellati per ‘dare voce’ ai bambini e informare il grande pubblico.


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