venerdì, maggio 20, 2011
Con 422 voti favorevoli su 526 (quattro astenuti) la Camera dei deputati ha definitivamente ratificato la Convenzione per la messa al bando delle munizioni Cluster (Ccm) che era già stata approvata dal Senato.

Agenzia Misna - La Convenzione, entrata in vigore il 1 agosto 2010 dopo la ratifica dei primi 30 Stati che l’avevano firmata, proibisce l’uso, il commercio e la detenzione negli arsenali delle bombe a grappolo (come sono note in italiano le cluster) e impegna gli Stati firmatari alla bonifica umanitaria dei propri territori o al sostegno dei paesi afflitti dal problema.
“Siamo molto soddisfatti che l’Italia abbia ratificato una Convenzione che ci vede impegnati dal 2003” ha detto Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine, sottolineando però alcuni aspetti controversi e non ancora affrontati. “Uno per tutti – ha aggiunto – è il supporto che le banche italiane possono accordare attraverso strumenti finanziari ad aziende che producono mine o bombe a grappolo in altri paesi non aderenti alla Convenzione, violando così lo spirito stesso del Trattato”. La Convenzione è stata finora ratificata da 58 Stati e firmata da 108.

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