venerdì, luglio 24, 2009
Il sottosuolo africano custodisce il 40% delle riserve minerarie mondiali e ha il primato assoluto per l’oro: lo rivela un rapporto biennale diffuso oggi, intitolato “African Gold Industry”, una sorta di “studio di mercato” che elenca i siti del continente più “ricchi” e meno rischiosi.

Agenzia Misna - Se in Africa abbondano le risorse di 14 minerali considerati fra i più pregiati al mondo (dal platino ai diamanti), il continente è in testa alla classifica per le riserve aurifere, pari al 40% di quelle planetarie, presenti soprattutto in Sudafrica, Zimbabwe, Ghana e Repubblica democratica del Congo (Rdc). Localizzando i giacimenti meno “rischiosi” in Burkina Faso, Ghana e Mali, il rapporto indica come regione emergente e ad alto potenziale di sfruttamento l’Africa centrale (in particolare Repubblica centrafricana, Tanzania e Repubblica democratica del Congo). Della ricchezza del sottosuolo africano si è discusso anche durante una conferenza a Dakar dell’Accademia del Senegal delle scienze e delle tecniche (Ansts). Secondo gli studiosi di questo istituto l’Africa dispone del 89% delle riserve mondiali di platino, dell’81% per il cromo, del 61% per il manganese e del 30% per la bauxite. Il continente, inoltre, il continente garantisce il 50% della produzione mondiale di diamanti, il 25 di quella di oro e il 20 di quella di uranio. “Il paradosso dell’Africa è la sua estrema povertà nonostante un sottosuolo ricco di materie prime” ha sottolineato durante l’incontro di Dakar l’economista Moustpha Kassé, economista, convinto che “né le popolazioni né il commercio estero usufruiscono dello sfruttamento di queste risorse”. Secondo il quotidiano senegalese La Gazette, “questo squilibrio risulta dall’assenza di una visione globale, da istituzioni e governi scadenti e corrotti, da regolamentazioni internazionali inadeguate: in breve, la responsabilità ricade sulle élite africane”. Il 30 Giugno questi temi sono stati al centro della ‘Giornata della rinascita scientifica africana’, nella quale le “industrie minerarie e petrolifere” sono state definite le “chiavi per lo sviluppo e l’integrazione economica dell’Africa”.


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