L’elettricità da fonti rinnovabili negli Stati Uniti tocca quota 13%, con una crescita annuale molto significativa dell’eolico (+34,8%) e dell’idroelettrico convenzionale (+18,4%). In diminuzione la produzione da gas, ma soprattutto quella da carbone. Cala di 5 punti percentuali la produzione elettrica complessiva.
Qualenergia.it - Gli Stati Uniti sono in moltissimi settori economici un paese chiave per capire le tendenze dell’industria e dell’innovazione. Non è da meno il settore energetico e per questo è interessante seguire come le tecnologie si presentano di anno in anno sul mercato americano. In questo caso ci vengono in aiuto le recenti statistiche del Dipartimento di energia (DOE) pubblicate dall’Energy Information Administration nel suo rapporto Electric Power Monthly. Qui è possibile valutare anche il contributo di ciascuna fonte energetica per singolo Stato e di una molteplicità di altri dati.
In particolare dal documento si nota come continui ancora la crescita annuale dell’elettricità generata da fonti rinnovabili negli Usa, in un contesto di calo della produzione netta, certamente a causa della crisi in atto, che in un anno ha portato la produzione elettrica totale ad un ribasso di circa 5 punti percentuali (è il nono mese consecutivo che si registra questo trend negativo).
Il dato più significativo è che, ad aprile 2009, le rinnovabili erano arrivate nel loro complesso a generare il 12,97% dell’elettricità totale; con l’idroelettrico che conta per 8,73% e le altre rinnovabili, come solare ed eolico, per il 4,24% su tutta l’elettricità prodotta.
Per quanto riguarda la produzione da eolico, questa si concentra ancora per il 62% circa in soli quattro Stati: Texas, Iowa, New York e Indiana. Quindi con un potenziale da sfruttare ancora enorme (vedi articolo Qualenergia.it).
E’ da notare che, per lo stesso periodo di riferimento, la percentuale di elettricità da fonte fossile sta diminuendo. Se si fa una comparazione tra aprile 2008 e 2009, si può rilevare che la produzione elettrica da impianti a carbone è crollata di oltre 20 TWh, cioè del 13,9% in un anno. Questo notevole decremento è per il 52% circoscrivibile a sette Stati: Alabama, Georgia, Ohio, North Carolina, West Virginia, Wisconsin, e Texas.
La produzione netta da fonte eolica era stata invece più elevata del 34,8% rispetto al mese di aprile del 2008, il più elevato incremento tra le tecnologie energetiche. La produzione dal cosiddetto idroelettrico convenzionale, in termini assoluti è stata quella con la crescita più elevata, con quasi 4 TWh rispetto all’anno precedente (+18,4%). Tutte le rinnovabili elettriche, escluso l’idroelettrico, in un anno sono cresciute del 12,8%
Inoltre, va detto che mentre l’elettricità da gas naturale scende dell’1,5%, si registra un lieve aumento della produzione da nucleare, che cresce del 3,1%.
Un elemento va aggiunto a questa breve analisi: certamente l’effetto della crisi economica si sta facendo sentire negli Usa anche sui consumi e sulla produzione di energia, ma sembra che inizino a dare i loro frutti anche le politiche di alcuni Stati orientate a favorire le rinnovabili (specialmente l’eolico) e l’efficienza energetica. Un’azione, e un’opzione, che sta iniziando a coinvolgere anche molte grandi compagnie statunitensi. Ma la green economy è veramente solo agli albori.
Qualenergia.it - Gli Stati Uniti sono in moltissimi settori economici un paese chiave per capire le tendenze dell’industria e dell’innovazione. Non è da meno il settore energetico e per questo è interessante seguire come le tecnologie si presentano di anno in anno sul mercato americano. In questo caso ci vengono in aiuto le recenti statistiche del Dipartimento di energia (DOE) pubblicate dall’Energy Information Administration nel suo rapporto Electric Power Monthly. Qui è possibile valutare anche il contributo di ciascuna fonte energetica per singolo Stato e di una molteplicità di altri dati.In particolare dal documento si nota come continui ancora la crescita annuale dell’elettricità generata da fonti rinnovabili negli Usa, in un contesto di calo della produzione netta, certamente a causa della crisi in atto, che in un anno ha portato la produzione elettrica totale ad un ribasso di circa 5 punti percentuali (è il nono mese consecutivo che si registra questo trend negativo).
Il dato più significativo è che, ad aprile 2009, le rinnovabili erano arrivate nel loro complesso a generare il 12,97% dell’elettricità totale; con l’idroelettrico che conta per 8,73% e le altre rinnovabili, come solare ed eolico, per il 4,24% su tutta l’elettricità prodotta.
Per quanto riguarda la produzione da eolico, questa si concentra ancora per il 62% circa in soli quattro Stati: Texas, Iowa, New York e Indiana. Quindi con un potenziale da sfruttare ancora enorme (vedi articolo Qualenergia.it).
E’ da notare che, per lo stesso periodo di riferimento, la percentuale di elettricità da fonte fossile sta diminuendo. Se si fa una comparazione tra aprile 2008 e 2009, si può rilevare che la produzione elettrica da impianti a carbone è crollata di oltre 20 TWh, cioè del 13,9% in un anno. Questo notevole decremento è per il 52% circoscrivibile a sette Stati: Alabama, Georgia, Ohio, North Carolina, West Virginia, Wisconsin, e Texas.
La produzione netta da fonte eolica era stata invece più elevata del 34,8% rispetto al mese di aprile del 2008, il più elevato incremento tra le tecnologie energetiche. La produzione dal cosiddetto idroelettrico convenzionale, in termini assoluti è stata quella con la crescita più elevata, con quasi 4 TWh rispetto all’anno precedente (+18,4%). Tutte le rinnovabili elettriche, escluso l’idroelettrico, in un anno sono cresciute del 12,8%
Inoltre, va detto che mentre l’elettricità da gas naturale scende dell’1,5%, si registra un lieve aumento della produzione da nucleare, che cresce del 3,1%.
Un elemento va aggiunto a questa breve analisi: certamente l’effetto della crisi economica si sta facendo sentire negli Usa anche sui consumi e sulla produzione di energia, ma sembra che inizino a dare i loro frutti anche le politiche di alcuni Stati orientate a favorire le rinnovabili (specialmente l’eolico) e l’efficienza energetica. Un’azione, e un’opzione, che sta iniziando a coinvolgere anche molte grandi compagnie statunitensi. Ma la green economy è veramente solo agli albori.
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