“Un esplosione forte, fortissima e altre due in sequenza. I vetri delle finestre hanno tremato, qui siamo vicini al punto in cui è avvenuta la deflagrazione in piazza Saad Allah al Jabri, nel pieno centro di Aleppo”.
Misna - A raccontare alla MISNA l’ultimo drammatico episodio avvenuto questa mattina nella seconda città del paese è monsignor George Tauma Abu Zakhem, arcivescovo greco-ortodosso di Homs. “Sono dovuto riparare qui dopo l’offensiva su Homs. Ho lasciato una città in fiamme e ora mi trovo in una città in fiamme. Dovete riportare il mio appello all’Occidente e al mondo: basta inviare armi in Siria! Stanno distruggendo un paese meraviglioso, culla di civiltà e tradizioni antichissime, oltre a provocare la morte di migliaia di innocenti” .
Secondo le prime ricostruzioni in circolazione sulla stampa internazionale, le deflagrazioni sarebbero state provocate da due autobombe con l’obiettivo di colpire una sede del circolo degli ufficiali del partito Baath. Finora stime non confermate parlano di 27 morti e oltre 70 feriti.
“In Occidente nessuno vuole vedere quello che succede qui. Nessuno vuole intervenire. C’è chi invia armi, a una parte e all’altra, e nessuno dice niente” denuncia il religioso che sull’incendio al mercato della città, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità aggiunge: “Hanno distrutto una perla di bellezza che attirava milioni di visitatori da tutto il mondo. Hanno saccheggiato, depredato, ucciso persone innocenti, e tutto questo senza che nessuno muova un dito per fermare questo scempio. La disgrazia si è abbattuta su questo povero paese”.
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Misna - A raccontare alla MISNA l’ultimo drammatico episodio avvenuto questa mattina nella seconda città del paese è monsignor George Tauma Abu Zakhem, arcivescovo greco-ortodosso di Homs. “Sono dovuto riparare qui dopo l’offensiva su Homs. Ho lasciato una città in fiamme e ora mi trovo in una città in fiamme. Dovete riportare il mio appello all’Occidente e al mondo: basta inviare armi in Siria! Stanno distruggendo un paese meraviglioso, culla di civiltà e tradizioni antichissime, oltre a provocare la morte di migliaia di innocenti” .
Secondo le prime ricostruzioni in circolazione sulla stampa internazionale, le deflagrazioni sarebbero state provocate da due autobombe con l’obiettivo di colpire una sede del circolo degli ufficiali del partito Baath. Finora stime non confermate parlano di 27 morti e oltre 70 feriti.
“In Occidente nessuno vuole vedere quello che succede qui. Nessuno vuole intervenire. C’è chi invia armi, a una parte e all’altra, e nessuno dice niente” denuncia il religioso che sull’incendio al mercato della città, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità aggiunge: “Hanno distrutto una perla di bellezza che attirava milioni di visitatori da tutto il mondo. Hanno saccheggiato, depredato, ucciso persone innocenti, e tutto questo senza che nessuno muova un dito per fermare questo scempio. La disgrazia si è abbattuta su questo povero paese”.
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