lunedì, dicembre 27, 2010
Napoli è avvolta da uno stato febbrile che sembra immune da farmaci e terapie. Il morbo ha un nome tristemente noto: spazzatura. È di ieri la notizia che l’esercito è stato impiegato per lo sgombro di strade e marciapiedi da tempo intasati dalla mondezza. Tutto ciò mentre un anno denso di sterili polemiche e inutili tentativi per porre rimedio al problema sta volgendo al termine.

del nostro Stefano Buso

Non accennano a placarsi le proteste dinnanzi a quello che è una vera e propria spina nel fianco per le amministrazioni locali e non solo. Nessuno sembra accollarsi il carico di quanto avviene da mesi nel capoluogo campano. Un patetico tergiversare di responsabilità e competenze (e indecisioni) improvvisamente aggravate alla vigilia del feste. E proprio l’occasione del Natale è stato il pretesto per liberare le vie della città frequentate da turisti e napoletani presi dallo shopping natalizio, lasciando però lo status quo nel resto dei quartieri e nelle borgate. Poco prima del 25 u.s. in città “soggiornavano” circa 1500 tonnellate di immondizia da raccogliere. Tant’è che l’amministrazione locale aveva chiesto ai cittadini un atteggiamento collaborativo, evitando di ammassare in strada gli imballaggi accumulati durante il week end di Natale.

Chi pensava di risolvere il problema in pochi di giorni, o al massimo settimane, è rimasto deluso. La drammaticità della situazione è ben descritta da quanti si sono recati a Napoli negli ultimi tempi: pattume quasi ovunque, strade sbarrate o comunque difficilmente praticabili, gente costretta a fare zig-zag tra i rifiuti e miasmi che fluttuano nell’aria rendendola irrespirabile. Com’è possibile lasciare la cittadinanza partenopea in queste condizioni vergognose, con quintali di sporcizia che rendono queste festività drammatiche e rigurgitanti di difficoltà?

Primo fra tutti il rischio igienico-sanitario, perché le immondizie sono preda di roditori, insetti e quant’altro che possono veicolare temibili infezioni. Situazione incandescente anche sul fronte aree smaltimento, dove gruppi di cittadini presidiano giorno e notte i siti allestiti per ammassare i rifiuti. Da registrare per esempio un fatto di cronaca verificatosi la notte scorsa davanti alla discarica di Napoli, nel quartiere di Chiaiano: alcuni figuri hanno bloccato gli autocompattatori di Asia – la società preposta alla raccolta rifiuti – attuando deplorevoli atti vandalici a danno dei mezzi. Sulla vicenda sono in corso indagini e verifiche da parte delle forze dell’ordine per accertare la responsabilità dell’accaduto.

L’anno finisce la sua galoppata rovinosamente. Nessuna soluzione per porre rimedio alle immondizie, scarse strategie per risolvere l’emergenza e parecchia rabbia che striscia un po’ ovunque in città. Senza contare il danno economico subito da numerose attività commerciali a causa di quanto sta avvenendo. Forse ci vorrebbe una via di uscita mirabolante, proprio come avvenne nella città di Hamelin in Germania, nella fiaba tedesca del pifferaio magico. In questo caso naturalmente sarebbe utile l’intervento del suonatore non per debellare la città dai sorci, ma dal pattume. Le fiabe sono però mera fantasia, mentre i problemi sono destinati a restare irrisolti fino a che qualcuno non vi ponga realmente rimedio. In attesa degli immancabili botti di San Silvestro che saluteranno l’anno nuovo, si auspica che con essi arrivi anche la soluzione per metter fine all’incubo che affligge Napoli da tanto, troppo tempo…

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