Il nostro redattore Carlo Mafera ha incontrato la gigantesca statua in bronzo di Galilei donata alla Basilica di S. Maria degli Angeli...
Ho scoperto solo oggi, visitando la mia città come turista, la statua che è stata donata alla Basilica Romana di Santa Maria degli Angeli dagli scienziati cinesi del China Center of Advanced Science and Technology (CCAST) di Pechino, nell’aprile scorso. E’ stato per me una riscoperta del padre della scienza moderna che tanto ha sofferto per dimostrare la bontà delle sue idee innovative nei confronti di una chiesa abbarbicata alle teorie aristoteliche oramai obsolete ma ritenute indiscutibili. Galileo Galilei, matematico, fisico, astronomo e filosofo italiano, è considerato in tutto il mondo il padre della scienza moderna per il suo approccio assolutamente innovativo al mondo della natura e alle leggi che lo governano. Una sensata esperienza e in seguito una necessaria dimostrazione di qualsiasi tesi scientifica sono diventati basilari per gli scienziati moderni. Nei pannelli che sono stati allestiti all’interno della Basilica si possono leggere, in modo sintetico, tutti i principi che Galileo Galilei ha portato alla luce durante tutta la sua vita di studio fisico ed astronomico: il principio di relatività, il principio di inerzia, la scoperta delle proprietà dell’infinito, i primi tentativi della misurazione della velocità della luce, il perfezionamento del telescopio, la scoperta delle lune di Giove, l’invenzione del piano inclinato e del micrometro; sono solo alcune delle scoperte che compongono la lunga lista dei lavori del scienziato, che lo portarono però al conflitto profondo con le Sacre Scritture e la naturale “filosofia aristotelica”. Come eretico verrà processato dalla Santa Inquisizione e condannato. Sarà costretto ad abiurare e a vivere il resto della vita in solitudine.
Dalle parole che il rettore della Basilica (mons. Renzo Giuliano) espresse in occasione dell’inaugurazione della mostra si comprende l’incommensurabile grandezza di questo grande italiano, forse più apprezzato all’estero che non in Italia: “Debbo dar conto onestamente, dopo più di un anno di esposizione, che questa Mostra, nata e voluta dall’intelligenza e dalla esperienza scientifica ed umana del Prof. Zichichi e seguita da lui con cura particolare ed in ogni particolare, è stata apprezzata, letta, annotata, fotografata, richiesta da moltissimi. Qualche titubanza è caduta allorché mi sono reso conto che la serie di pannelli è stata una semplificata, e per questo incisiva, originale catechesi sulla natura e le sue leggi fondamentali, capace di far riflettere e di far porre domande e meraviglia; uno squarcio reale su quell’intesa tra scienza e fede che la Mostra ha con evidenza e serenità proposto, su quell’intesa che ha caratterizzato Galileo Galilei credente e scienziato, fino all’ultimo giorno della sua vita. Da quasi venti anni questa Basilica sta lavorando pastoralmente sull’espressività della relazione fede-arte- scienza ed oggi, a tanti altri frutti, si aggiunge questo dono degli scienziati cinesi e dell’amico popolo cinese.”
Nel percorso espositivo si possono apprezzare dei modelli del piano inclinato e del famoso pendolo con i quali Galileo Galilei riuscì a dimostrare le leggi gravitazionali. Infatti la costruzione del piano inclinato, invenzione galileiana apre la strada alla misurazione dell’accelerazione di gravità. Accanto troviamo il prototipo del famoso pendolo di Galileo. Si narra che il giovane Galileo, osservando il movimento dei lampadari della Cattedrale, si sia posto le domande sull’universalità di tutti i movimenti e, variando la lunghezza dello spago, è riuscito a costruire un pendolo che batteva come il suo cuore, gettando le basi per gli studi sul tempo. L’opera moderna posta accanto al pendolo interpreta questa scoperta e rappresenta un pendolo di ferro e bronzo a forma di mano umana che tocca il globo terreste.
Sul monitor scorrevano alcune considerazioni del professor Antonio Zichichi, che è stato, come detto, l’organizzatore di questa mostra permanente. Anche da lui mi piace raccogliere qualche idea, ben messa in evidenza nei pannelli didascalici e catechetici: “ Noi siamo l’unica forma di materia vivente a cui è stato dato il privilegio del dono della ragione; ed è grazie alla ragione che la forma di materia vivente cui noi apparteniamo ha potuto scoprire il linguaggio, la logica e la scienza… Senza ragione non avremmo potuto scoprire la scienza, questa straordinaria avventura intellettuale, iniziata solo 400 anni fa, con Galileo Galilei e le prime Leggi fondamentali della natura da lui scoperte. Galilei le chiamava “Impronte del Creatore”, impronte che potevano anche non esistere. Invece lui era convinto che esistessero, e che fossero presenti sia nelle stelle, sia nella materia “volgare” come le pietre, nelle quali in quel tempo tutti erano certi che non fosse possibile trovare verità fondamentali. È proprio studiando le pietre che Galilei iniziò a cercare quelle impronte, per un atto di fede nel Creatore. Un atto di fede e di umiltà, che ci ha permesso di arrivare oggi, in soli quattro secoli, a concepire l'esistenza del "supermondo": la più alta vetta delle conoscenze scientifiche galileiane, quindi del sapere rigoroso, nell'immanente. Le frontiere stesse del supermondo confermano quanto dicevo prima, ovvero che siamo l'unica forma di materia vivente dotata di ragione. Oggi la scienza è arrivata alla soglia del supermondo, per quell’atto di fede e di umiltà intellettuale, maturato nel cuore della cultura cattolica con Galileo Galilei, che Giovanni Paolo II, il 30 marzo 1979, in Vaticano, presenti i rappresentanti dei fisici di tutta Europa, definì figlio legittimo e prediletto della Chiesa cattolica. La sintesi più bella del pensiero di Papa Benedetto XVI è incisa nella cupola della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, dove c’è un’altra famosa frase di Giovanni Paolo II: “La scienza ha radici nell’Immanente ma porta l’uomo verso il Trascendente”. Quando sono uscito dalla Basilica mi è sembrato di essere uscito da un’immersione meravigliosa nell’infinito della Scienza e della Fede e ho ringraziato il grande scienziato pisano di avermi fatto fare questa splendida esperienza.
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È presente 1 commento
Fuori dai circuiti istituzionali ,trovata la teoria unificata, ,da un ricercatore solitario.
La Via della Verità,(l’attuale teoria unificata),fu già trovata e poi smarrita nella Magna Grecia.
Parmenide chiarì che l'Essere mentale Vero è puntiforme ,indiviso e indivisibile.
Pitagora chiarì che il mondo materiale visibile è apparente è fatto di numeri.
Poi i sofisti e gli atomisti ci portarono fuori strada.
I primi fondando il relativismo delle opinioni tutte equipotenti,(un vero assurdo che nega la Verità, persino con le congetture).
Gli atomisti capovolsero invece definitivamente il concetto di ciò che è reale e di ciò che è apparente, portando l'ipotesi di realtà sulla materia e negando persino come esistente il mondo mentale invisibile.
In realtà la materia è invece una costruzione matematica coerente ma finta,(Un’ipotesi ipotetica deduttiva. Ovvero un’ipotesi valida solo nel proprio sistema assiomatico mentale).
Pertanto i sensi e il cervello leggono come un hardware materiale ciò che è solo una simulazione matematica,(la materia).
La mente è invece un reale e puntiforme software invisibile.
Non è dunque più difficile di ieri trovare oggi la teoria unificata.
Semplicemente oggi ci sono più opinioni e congetture sbagliate da abbandonare.
Io l'ho fatto e unificando Parmenide con Pitagora ,ho confutato la via delle opinioni, ritrovando così la VIA DELLA VERITA'.
LO RIASSUMO QUI DI SEGUITO :
Parmenide intuì la non località delle particelle fondamentali, ponendo tutto nell'Essere puntiforme ,così come sta cominciando ad argomentare la fisica quantistica. Pitagora intuì che il vuoto primordiale non è affatto il nulla assoluto,(che resta un assurdo inesistente) ,ma è solo un mondo astratto fatto di numeri immateriali che rappresentano ipotesi materiali finte, che rappresentano la materia in teorema di numeri quantici, a contorno di punti spaziali virtuali.
Come si può ben vedere dunque ,secondo questa rivisitazione della Via della Verità ,effettuata con la mia reinterpretazione riveduta e corretta,la teoria unificata ora c'è.
Io l'ho trovata e non c'è più niente di utile nelle cose complesse ma sbagliate ,che attanagliano la teoria Standard indecidibile e/o incompleta e la successiva teoria delle stringhe.
Ciò a cui si riferiscono ancora mplti scienziati ,sono dunque speculazioni irresolute e irrisolvibili ,che tentano invano l'estensione dell'attuale teoria standard che rimane incompleta e indecidibile.
Bisogna abbandonarle dunque ,perché sono tutte ipotesi sbagliate.
L'estensione della teoria standard è stata già trovata da me con il pensiero sineterico, ed è ora disponibile sul sito http://www.webalice.it/iltachione nel trattato : IL TACHIONE IL DITO DI DIO.
Questa teoria è stata ispirata al mio intelletto da San Pio da Pietralcina, il quale disse: “farò più rumore da morto che da vivo “.
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