domenica, luglio 19, 2009
Saranno processati secondo la sharia i due agenti segreti francesi rapiti martedì scorso in Somalia. Lo hanno fatto sapere i guerriglieri che li tengono in ostaggio. E la scorsa notte, c’è stato un nuovo sequestro.

RadioVaticana - Ancora operatori stranieri nel mirino dei miliziani islamici. Si tratta di tre dipendenti di un’organizzazione umanitaria francese: un pakistano, un cittadino dello Zimbabwe e probabilmente un canadese o un americano. Sono stati sequestrati nel loro ufficio a Mandera, una città keniana al confine con la Somalia, e condotti successivamente in territorio somalo. Ad agire uomini armati che, durante il blitz, avrebbero anche provocato il ferimento di una guardia di sicurezza. Le autorità locali conducono le indagini, ma non ci sono molti dettagli. A fornirli sono soprattutto gli organi di stampa. Alcuni osservatori sottolineano il fatto che sia stata colpita nuovamente una struttura francese. Solo martedì scorso, infatti, a Mogadiscio sono stati sequestrati due agenti segreti francesi, che si trovano adesso nelle mani di al Shabaab, un gruppo insurrezionale che combatte il governo somalo e che è ritenuto vicino ad al Qaeda. Non è certo che ci sia un collegamento fra i due episodi.

I guerriglieri hanno annunciato che i due prigionieri saranno processati secondo la legge islamica, la sharia, senza avanzare richieste specifiche. C’è però chi ritiene che tutto questo sia da collegare alla detenzione in Francia di pirati somali, arrestati nel 2008 durante operazioni dei militari di Parigi a largo del Golfo di Aden. E proprio sul fronte della pirateria è di queste ore la notizia della liberazione di un mercantile tedesco, sequestrato all’inizio di maggio con 11 marinai a bordo. Berlino ha confermato il rilascio, precisando che proseguono le trattative per un'altra imbarcazione finita nelle mani dei pirati ad aprile.

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