È di almeno 25 morti e oltre una cinquantina di feriti il bilancio dei bombardamenti che hanno colpito la notte scorsa diversi quartieri di Mogadiscio, costringendo molte famiglie a rifugiarsi nelle moschee.
Agenzia Misna - Tra i quartieri bersagliati da colpi di mortaio – riferisce l’emittente locale Radio Shabelle - ci sono Wardigley, Bondere e Karan, a nord della città, ma anche alcune zone a sud della capitale: in questo caso testimoni hanno raccontato che i bombardamenti provenivano dalle colline alla periferia meridionale, controllate dalle forze della missione dell’Unione Africana (Amisom). Nella notte in città si sono verificati anche combattimenti tra insorti e forze governative, avvenuti nel distretto di Hodan: fonti locali hanno riferito che gli scontri sono stati i più gravi delle ultime settimane per intensità e violenze. È di oggi inoltre, la notizia della morte di un operatore della Croce Rossa somala, raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre era in strada. “Farah Aden Mo’allim si trovava a bordo di un mezzo di trasporto pubblico quando è stato raggiunto da un proiettile che lo ha ucciso all’istante” precisa un comunicato della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, nel quale le organizzazioni si dicono “estremamente preoccupate” per le condizioni di vita dei civili nella capitale. “La morte del nostro collega dimostra, ancora una volta, quanto sia diventato difficile vivere e lavorare nella capitale” ha detto il presidente della Mezzaluna Rossa, Ahmed Hassan. Intanto, fonti somale hanno riferito all’emittente araba ‘Al Jazira’ che i tre operatori umanitari rapiti lungo il confine con il Kenya nei giorni scorsi sono vivi e si troverebbero a Chismayo, nelle mani di un gruppo armato che chiede un riscatto in cambio del loro rilascio. Le stesse fonti hanno riferito che le imbarcazioni e gli elicotteri da combattimento avvistati ieri al largo di Mogadiscio e della città di Merka appartengono alla marina francese e sono stati inviati allo scopo di liberare due agenti dei servizi di informazione rapiti a Mogadiscio la scorsa settimana.
Agenzia Misna - Tra i quartieri bersagliati da colpi di mortaio – riferisce l’emittente locale Radio Shabelle - ci sono Wardigley, Bondere e Karan, a nord della città, ma anche alcune zone a sud della capitale: in questo caso testimoni hanno raccontato che i bombardamenti provenivano dalle colline alla periferia meridionale, controllate dalle forze della missione dell’Unione Africana (Amisom). Nella notte in città si sono verificati anche combattimenti tra insorti e forze governative, avvenuti nel distretto di Hodan: fonti locali hanno riferito che gli scontri sono stati i più gravi delle ultime settimane per intensità e violenze. È di oggi inoltre, la notizia della morte di un operatore della Croce Rossa somala, raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre era in strada. “Farah Aden Mo’allim si trovava a bordo di un mezzo di trasporto pubblico quando è stato raggiunto da un proiettile che lo ha ucciso all’istante” precisa un comunicato della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, nel quale le organizzazioni si dicono “estremamente preoccupate” per le condizioni di vita dei civili nella capitale. “La morte del nostro collega dimostra, ancora una volta, quanto sia diventato difficile vivere e lavorare nella capitale” ha detto il presidente della Mezzaluna Rossa, Ahmed Hassan. Intanto, fonti somale hanno riferito all’emittente araba ‘Al Jazira’ che i tre operatori umanitari rapiti lungo il confine con il Kenya nei giorni scorsi sono vivi e si troverebbero a Chismayo, nelle mani di un gruppo armato che chiede un riscatto in cambio del loro rilascio. Le stesse fonti hanno riferito che le imbarcazioni e gli elicotteri da combattimento avvistati ieri al largo di Mogadiscio e della città di Merka appartengono alla marina francese e sono stati inviati allo scopo di liberare due agenti dei servizi di informazione rapiti a Mogadiscio la scorsa settimana.| Tweet |
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