Comunicato di ACS-Aiuto alla Chiesa che Soffre sul nuovo Catechismo della Chiesa greco-cattolica ucraina, pubblicato grazie al contributo dell’Opera di diritto pontificio. Il testo contiene dichiarazioni di Luiza Ciupa, vice-presidente della commissione Catechetica dell’UGCC.
«La pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa greco-cattolica ucraina è parte del movimento globale di rinnovamento della fede, intrapreso dalla Chiesa cattolica sin dagli inizi del XX secolo». Con queste parole, monsignor Peter Stasiuk, presidente della Commissione catechetica patriarcale, ha presentato, all’inizio dell’estate a Leopoli il «Христос наша Пасха» [Cristo nostra Pasqua]. Il testo è frutto di oltre 10 anni di lavoro a cui Aiuto alla Chiesa che Soffre ha generosamente contribuito, donando solo nell’ultimo anno 50mila euro. Il sostegno dell’Opera ha permesso di stampare 25mila copie del volume, già presentato in Australia, Argentina, Brasile e recentemente a Mosca.
«Il catechismo – spiega ad ACS Luiza Ciupa, la suora vice-presidente della commissione Catechetica dell’UGCC – nasce dalla necessità della nostra Chiesa sparsa in tante parti nel mondo, di vivere la propria identità di cristiani appartenenti al rito bizantino e tramandarla alle nuove generazioni». Quella ucraina è la Chiesa cattolica di rito orientale più grande del mondo e conta più di cinque milioni e mezzo di fedeli. Forte di una tradizione solidamente radicata in patria, negli ultimi decenni si è diffusa in Nord e Sud America, in Australia e in vari Paesi europei. «Per raggiungere tutta la nostra comunità – spiega suor Luiza che è la coordinatrice generale del Catechismo – oltre all’ucraino, abbiamo previsto di tradurre il testo in sei lingue diverse: inglese, russo, spagnolo, portoghese, polacco e tedesco».
Come ha spiegato monsignor Stasiuk – attualmente a capo dell’eparchia dei Ss. Pietro e Paolo di Melbourne degli Ucraini – durante la presentazione a Leopoli, il «Cristo Nostra Pasqua» è costruito su due “risorse” indispensabili per la comprensione del testo: il Credo niceno e l’anafora liturgica di San Basilio Magno. Oltre al comitato redazionale, che ha lavorato in sinergia con il Sinodo dei vescovi, hanno collaborato al catechismo tre coordinatori, ognuno responsabile di una parte del volume: la Fede della Chiesa, la preghiera della Chiesa e la Vita della Chiesa. Quest’ultima Sezione è stata coordinata da monsignor Svjatoslav Ševčuk, recentemente nominato arcivescovo maggiore di Kyïv-Halyč e presidente del Sinodo della Chiesa Greco-cattolica ucraina.
Nel corso della sua prima conferenza stampa, il primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha indicato come priorità l’evangelizzazione e la ricerca di nuovi modi per diffondere il Vangelo nel mondo attuale. «Le Chiese cattoliche orientali possono contribuire – ha detto – a questa importante missione di discernimento, condividendo il proprio passato di persecuzione, marginalizzazione e intolleranza etnica, religiosa e ideologica, con le altre comunità cristiane che oggi vivono questa stessa esperienza. È un dono di testimonianza di fede, perseveranza e incrollabile speranza che dobbiamo condividere con i nostri fratelli».
In linea con quanto espresso da Sua Beatitudine, il «Cristo Nuova Pasqua» cerca di dare una risposta alla necessità di sviluppare nuovi metodi di catechesi «che – sottolinea monsignor Stasiuk – vadano oltre il semplice insegnamento scolastico».
«Non basta stampare il catechismo – aggiunge suor Luiza Ciupa – bisogna introdurlo nella vita della Chiesa». Per questo motivo la commissione catechetica ha promosso in ogni eparchia – sia in Ucraina che in altre parti del mondo – presentazioni del testo sotto forma di seminari diretti a sacerdoti, religiosi e catechisti. La Chiesa ha inoltre avviato un processo di revisione dei programmi catechistici. «Ci aspetta un lavoro molto impegnativo – conclude la religiosa – che richiede un cospicuo aiuto finanziario. Per questo ringrazio chi, come ACS, ci è accanto materialmente e spiritualmente in questa nostra missione di educare alla fede in Cristo e alla vita nella Chiesa».
Aiuto alla Chiesa che Soffre è, fin dagli anni del regime sovietico, una grande sostenitrice della Chiesa in Ucraina, per la quale nel 2010 ha realizzato progetti per oltre 4,5 milioni di euro. Da segnalare i numerosi interventi di ricostruzione e restauro, tra cui anche quello della curia di Leopoli, oltre alle iniziative per la formazione dei seminaristi e dei ragazzi.
«La pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa greco-cattolica ucraina è parte del movimento globale di rinnovamento della fede, intrapreso dalla Chiesa cattolica sin dagli inizi del XX secolo». Con queste parole, monsignor Peter Stasiuk, presidente della Commissione catechetica patriarcale, ha presentato, all’inizio dell’estate a Leopoli il «Христос наша Пасха» [Cristo nostra Pasqua]. Il testo è frutto di oltre 10 anni di lavoro a cui Aiuto alla Chiesa che Soffre ha generosamente contribuito, donando solo nell’ultimo anno 50mila euro. Il sostegno dell’Opera ha permesso di stampare 25mila copie del volume, già presentato in Australia, Argentina, Brasile e recentemente a Mosca.«Il catechismo – spiega ad ACS Luiza Ciupa, la suora vice-presidente della commissione Catechetica dell’UGCC – nasce dalla necessità della nostra Chiesa sparsa in tante parti nel mondo, di vivere la propria identità di cristiani appartenenti al rito bizantino e tramandarla alle nuove generazioni». Quella ucraina è la Chiesa cattolica di rito orientale più grande del mondo e conta più di cinque milioni e mezzo di fedeli. Forte di una tradizione solidamente radicata in patria, negli ultimi decenni si è diffusa in Nord e Sud America, in Australia e in vari Paesi europei. «Per raggiungere tutta la nostra comunità – spiega suor Luiza che è la coordinatrice generale del Catechismo – oltre all’ucraino, abbiamo previsto di tradurre il testo in sei lingue diverse: inglese, russo, spagnolo, portoghese, polacco e tedesco».
Come ha spiegato monsignor Stasiuk – attualmente a capo dell’eparchia dei Ss. Pietro e Paolo di Melbourne degli Ucraini – durante la presentazione a Leopoli, il «Cristo Nostra Pasqua» è costruito su due “risorse” indispensabili per la comprensione del testo: il Credo niceno e l’anafora liturgica di San Basilio Magno. Oltre al comitato redazionale, che ha lavorato in sinergia con il Sinodo dei vescovi, hanno collaborato al catechismo tre coordinatori, ognuno responsabile di una parte del volume: la Fede della Chiesa, la preghiera della Chiesa e la Vita della Chiesa. Quest’ultima Sezione è stata coordinata da monsignor Svjatoslav Ševčuk, recentemente nominato arcivescovo maggiore di Kyïv-Halyč e presidente del Sinodo della Chiesa Greco-cattolica ucraina.
Nel corso della sua prima conferenza stampa, il primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha indicato come priorità l’evangelizzazione e la ricerca di nuovi modi per diffondere il Vangelo nel mondo attuale. «Le Chiese cattoliche orientali possono contribuire – ha detto – a questa importante missione di discernimento, condividendo il proprio passato di persecuzione, marginalizzazione e intolleranza etnica, religiosa e ideologica, con le altre comunità cristiane che oggi vivono questa stessa esperienza. È un dono di testimonianza di fede, perseveranza e incrollabile speranza che dobbiamo condividere con i nostri fratelli».
In linea con quanto espresso da Sua Beatitudine, il «Cristo Nuova Pasqua» cerca di dare una risposta alla necessità di sviluppare nuovi metodi di catechesi «che – sottolinea monsignor Stasiuk – vadano oltre il semplice insegnamento scolastico».
«Non basta stampare il catechismo – aggiunge suor Luiza Ciupa – bisogna introdurlo nella vita della Chiesa». Per questo motivo la commissione catechetica ha promosso in ogni eparchia – sia in Ucraina che in altre parti del mondo – presentazioni del testo sotto forma di seminari diretti a sacerdoti, religiosi e catechisti. La Chiesa ha inoltre avviato un processo di revisione dei programmi catechistici. «Ci aspetta un lavoro molto impegnativo – conclude la religiosa – che richiede un cospicuo aiuto finanziario. Per questo ringrazio chi, come ACS, ci è accanto materialmente e spiritualmente in questa nostra missione di educare alla fede in Cristo e alla vita nella Chiesa».
Aiuto alla Chiesa che Soffre è, fin dagli anni del regime sovietico, una grande sostenitrice della Chiesa in Ucraina, per la quale nel 2010 ha realizzato progetti per oltre 4,5 milioni di euro. Da segnalare i numerosi interventi di ricostruzione e restauro, tra cui anche quello della curia di Leopoli, oltre alle iniziative per la formazione dei seminaristi e dei ragazzi.
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