Partita il 19 giugno, continua “l’indignazione precaria” nelle piazze italiane. In particolare i precari della “Migliore Italia”, insultati dal Ministro Brunetta come la “peggiore”, continua il loro presidio davanti a Montecitorio anche oggi, invitando tutti i precari a proseguire questa lotta.
della nostra inviata Federica Scorpo
La manifestazione di domenica 19 giugno ha visto il coinvolgimento di precari da Milano a Bari, una scommessa che ha accolto l’appello degli indignati della Spagna e della Grecia a scendere nelle piazze del paese per una mobilitazione europea. In particolare il presidio lanciato sabato 18 giugno da parte dei precari della scuola in lotta contro i tagli aveva permesso un primo incontro tra i diversi gruppi di precari, compresi i precari In-dipendenti per la PA, quelli cioè insultati da Brunetta, e i lavoratori precari dello spettacolo, anche loro da giorni in mobilitazione permanente al Teatro Valle.
Insieme hanno deciso di proseguire lanciando un’ennesima sfida: mantenere il presidio davanti al Montecitorio fino ad oggi. “Non sarà obbligando i singoli Stati a mettere ulteriormente in ginocchio i precari, i lavoratori dipendenti, l'esercito delle partite IVA e i pensionati che si uscirà da una crisi provocata da decenni di attacco alle condizioni di lavoro e di vita di migliaia di lavoratori e di tutti i settori popolari. Che sia una sfiducia ad una classe politica corrotta, non rappresentativa e insensibile rispetto al profondo disagio sociale che stiamo vivendo”. Lo scopo è creare una mobilitazione che non possa essere trascurata, affinché i precari diventino i protagonisti di un sistema che invece li nasconde come una vergogna. E in effetti una vergogna lo è: la sconfitta di un paese che pare aver bloccato il proprio sviluppo… E come ha detto Roberto Benigni, ospite a sorpresa a Bologna per 110 anni della Fiom, in cui i precari In-dipendenti della PA sono stati invitati a intervenire: “ Siete l’Italia migliore, cari lavoratori”!
della nostra inviata Federica ScorpoLa manifestazione di domenica 19 giugno ha visto il coinvolgimento di precari da Milano a Bari, una scommessa che ha accolto l’appello degli indignati della Spagna e della Grecia a scendere nelle piazze del paese per una mobilitazione europea. In particolare il presidio lanciato sabato 18 giugno da parte dei precari della scuola in lotta contro i tagli aveva permesso un primo incontro tra i diversi gruppi di precari, compresi i precari In-dipendenti per la PA, quelli cioè insultati da Brunetta, e i lavoratori precari dello spettacolo, anche loro da giorni in mobilitazione permanente al Teatro Valle.
Insieme hanno deciso di proseguire lanciando un’ennesima sfida: mantenere il presidio davanti al Montecitorio fino ad oggi. “Non sarà obbligando i singoli Stati a mettere ulteriormente in ginocchio i precari, i lavoratori dipendenti, l'esercito delle partite IVA e i pensionati che si uscirà da una crisi provocata da decenni di attacco alle condizioni di lavoro e di vita di migliaia di lavoratori e di tutti i settori popolari. Che sia una sfiducia ad una classe politica corrotta, non rappresentativa e insensibile rispetto al profondo disagio sociale che stiamo vivendo”. Lo scopo è creare una mobilitazione che non possa essere trascurata, affinché i precari diventino i protagonisti di un sistema che invece li nasconde come una vergogna. E in effetti una vergogna lo è: la sconfitta di un paese che pare aver bloccato il proprio sviluppo… E come ha detto Roberto Benigni, ospite a sorpresa a Bologna per 110 anni della Fiom, in cui i precari In-dipendenti della PA sono stati invitati a intervenire: “ Siete l’Italia migliore, cari lavoratori”!
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